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L’ufficio studi della CGIA fa una statistica sul rincaro dei prezzi e caro bollette: nubi minacciose per il prossimo autunno

Dai recenti sondaggi si stima che nel 2022 ammontano ad almeno 6 miliardi di euro le misure contro il rincaro dei prezzi introdotte dal Governo Draghi a favore di famiglie e imprese della Regione Veneto. Insieme al boom delle presenze turistiche, alla enorme ripresa degli investimenti, in particolar modo nel settore delle costruzioni, e al buon andamento delle esportazioni, le misure di contenimento dell’inflazione hanno garantito persino al Veneto, almeno nella prima parte di quest’anno, un ottimo risultato economico che non molti avevano dato in previsione. A segnalarlo è l’Ufficio studi della CGIA.
La diminuzione degli oneri di sistema sulle bollette di luce e gas, i crediti di imposta sulle bollette energetiche delle imprese, la riduzione dell’Iva sul gas per usi strettamente civili, il bonus da 200 euro per i redditi fino a 35mila euro, la diminuzione delle accise sui carburanti, ecc., hanno solo in parte frenato il caro vita (+ 8% in un anno), ma in ogni caso, sono state determinanti per mantenere la spinta inflazionistica sotto la soglia del 10%. Certo, si poteva fare meglio e di più, tuttavia, in una fase di grave incertezza politica e con una guerra alle porte, il risultato ottenuto non va assolutamente disprezzato. I 52 miliardi di spesa corrente erogati a livello nazionale italiano nel 2022 non andranno ad aumentare il deficit pubblico.
Soprattutto grazie agli effetti dell’inflazione e alla crescita del Pil, le entrate tributarie e contributive del Paese nei primi sei mesi di quest’anno sono cresciute di 39 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un incremento che poteva esser ancor più significativo se le grandi imprese energetiche non avessero adottato un comportamento elusivo il quale, fino ad ora, è costato all’erario un mancato gettito di poco superiore ai 3 miliardi di euro. Difatti, dei 4,2 miliardi di euro attesi entro il 30 giugno scorso con la prima rata del contributo straordinario sugli extraprofitti imposto nei mesi scorsi dal Governo Draghi, lo Stato ha incassato poco meno di 1 miliardo. Se la nuova norma per recuperare le mancate entrate citate inserita nel decreto Aiuti bis non avesse effetto, l’erario potrebbe perdere quest’anno oltre 9 miliardi dei 10,5 previsti con l’introduzione di questa tassazione sugli extraprofitti.
E alla faccia del prossimo autunno sono molte le nubi minacciose che si stanno addensando anche sul Veneto. Tutti noi speriamo che alla fine non si scatenino lampi e tuoni, ma faccia capolino qualche raggio di sole che ci consenta di rasserenare questo momento così delicato. Tuttavia, le incognite che gravano sulla nostra economia sono molto “allarmanti”: il caro energia, l’esplosione dei prezzi, gli sviluppi della guerra in Ucraina e una possibile recrudescenza del Coronavirus stanno turbando la serenità di famiglie e imprese. Ma c’è dell’altro; molto probabilmente entro la fine dell’anno la Germania scivolerà verso la recessione economica. Se ciò fosse confermato, questo avrà delle conseguenze molto negative anche per il Nordest. Ricordiamo che ci sono molti settori – turismo, automotive, tessile, abbigliamento, calzature e mobilio – che hanno una strettissima relazione con il mercato tedesco. Pertanto, anche per poter affrontare con determinazione queste criticità è auspicabile che dalle urne del prossimo 25 settembre “esca” una maggioranza ampia e solida in grado di esprimere un Esecutivo autorevole che traghetti l’Italia fuori da questo momento così complicato.

L C

Fonti: https://www.mattinodiverona.it/

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