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Museo Archeologico: mostra dedicata alle “ceramiche nere degli Etruschi”.

Museo Archeologico: mostra dedicata alle “ceramiche nere degli Etruschi”.

Le ceramiche nere degli Etruschi in esposizione al Museo Archeologico al Teatro Romano. Mostra aperta al pubblico, nella sala dedicata alle esposizioni temporanee, fino al 2 ottobre 2022.

Di particolare impatto la vetrina dedicata alle “ceramiche nere degli Etruschi”, con un vaso monumentale, parte di un gruppo di vasi in bucchero donato al Museo di Verona nell’Ottocento da Bernardino Biondelli (nato a Zevio nel 1804), linguista di fama, archeologo, curatore delle collezioni numismatiche del Comune di Milano per più di trent’anni.

Orari: dal 23 ottobre 2021 al 2 ottobre 2022, da martedì a domenica dalle 10 alle 18 – (ultimo ingresso alle 17.30) – chiuso il lunedì.

Biglietto: intero 4,50 euro; biglietto ridotto gruppi (superiore a 15 persone), agevolazioni, persone oltre 60 anni, 3 euro; biglietto ridotto scuole (dalle primarie alle secondarie di secondo grado) e ragazzi (8-14 anni, solo accompagnati), 1 euro.

Da ottobre a maggio, prima domenica del mese tariffa unica ad 1 euro.

Ingresso gratuito:

  • persone oltre 65 anni residenti nel Comune di Verona
  • persone con disabilità e loro accompagnatori
  • con VeronaCard

Le ceramiche nere degli Etruschi chiamate anche buccheri, si distinguono grazie al tipico colore nero che si trova sia sulla superficie, più o meno compatta e lucente, sia nel corpo ceramico. Non si tratta infatti in questo caso di vernice sovrapposta alle pareti del vaso, ma di un particolare procedimento di cottura in assenza di ossigeno per impedire le trasformazioni chimiche di ossidazione che facevano assumere la tipica colorazione aranciata ai minerali di ferro contenuti nell’argilla. La parola “bucchero” non è etrusca, ma di origine spagnola, e designava una ceramica di colore nero di produzione sudamericana importata nel XVII secolo, molto simile alle ceramiche etrusche che presero dunque il suo nome. L’invenzione del bucchero etrusco si deve alla volontà di creare oggetti che potessero assomigliare ai costosi servizi in bronzo, di colore metallico e lucenti, ma che fossero meno costosi. L’uso di crateri, brocche, calici e mestoli in bronzo era infatti previsto durante i banchetti degli esponenti più ricchi della società etrusca, che molto probabilmente aveva assimilato questa abitudine dai Greci, con i quali da secoli intrattenevano rapporti commerciali.

G.R.

 

 

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