Ateneo di Verona: consentire a nuove generazioni di poter studiare frequentando l’università.

Fin da subito l’ateneo di Verona ha capito che l’emergenza sanitaria avrebbe potuto pesare in tanti modi sulle spalle di studentesse e studenti e delle loro famiglie, anche dal punto di vista economico. Per questo si è schierato al loro fianco, assicurando non solo il proseguimento della didattica, garantendo lezioni, esami e sedute di laurea a distanza, ma con una serie di iniziative volte a dare sostegno e solidarietà.

 Già ai primi di marzo, infatti, il Magnifico Rettore e la Governance tutta, hanno disposto la proroga della scadenza del pagamento della seconda e terza rata delle tasse universitarie. Con un decreto rettorale di urgenza il versamento della seconda rata della tassazione universitaria è slittato al 15 maggio, anziché il 31 marzo, e quello della terza rata al 15 luglio, anziché il 1 giugno.

I segnali di vicinanza e comprensione delle difficoltà oggettive che molte famiglie delle studentesse e degli studenti dell’ateneo si trovano ad affrontare non si sono fermati qui, perché l’ateneo ha anche disposto l’anticipo del pagamento della seconda rata della borsa per il diritto allo studio così che i beneficiari potessero richiederla al 30 aprile, anziché al 30 giugno.

 “Per affrontare al meglio il contesto emergenziale, l’ateneo punta non solo sui lavori scientifici con il sostegno alla ricerca, ma intende anche rispondere alle criticità che alcune famiglie con i loro ragazzi e ragazze dovranno sostenere dopo l’emergenza Coronavirus, per supportarle con tutte le iniziative possibili”, spiega il magnifico rettore Pier Francesco Nocini. “Nella situazione di grave emergenza sanitaria che ha coinvolto tutti noi, la comunità accademica ha messo in campo tutte le sue forze migliori, dimostrando grande responsabilità ed elevata capacità di adattamento al cambiamento. Grazie a questo spirito collaborativo, le difficoltà incontrate sono state più facili da affrontare, e in gran parte la soluzione migliore e condivisa, anche se temporanea, è stata trovata. È evidente, tuttavia, che quest’anno i vuoti da riempire sono molti di più”.

 La solidarietà dell’università verso la collettività, in questo momento di difficoltà per il Paese, si è mostrata anche attraverso una raccolta fondi, in prima istanza dedicata all’acquisto di attrezzature e presidi di urgente necessità per gli ospedali veronesi, cui sono stati subito girati i 240mila euro raccolti. Successivamente la raccolta è stata destinata al diritto allo studio, per un ateneo che guarda al futuro e si prepara alla ripartenza.

Si è scelto, dunque, di pensare al dopo emergenza con positività e desiderio di costruire insieme un futuro fatto di qualità e nuove opportunità di sviluppo. Per questo la campagna 5 per mille di quest’anno è dedicata proprio al diritto allo studio nel post emergenza Coronavirus.

“Desideriamo preservare il patrimonio intellettuale che ci deriva dal consentire alle nuove generazioni di poter studiare, continuare a frequentare l’università, coltivare i propri interessi nei vari campi del sapere e non essere costretti per ragioni economiche a lasciare”, conclude Nocini, “sarebbe una perdita grave per tutta la Comunità e per il Paese. Dai giovani può concretizzarsi la speranza per un futuro migliore”.

G R