Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: REASI “delicate tematiche”.

Il 25 novembre è la giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne di tutto il mondo.

Una giornata che segna la partenza di un importante periodo di attivismo contro la “violenza di genere”, E non a caso antecede la prossima “giornata mondiale dei diritti umani” del 10 dicembre.

Un sentito momento di meditazione su delicate tematiche sociali che riguarda chiunque, sia donne che uomini.

Un periodo significativo, laddove la REASI vuole mostrarsi attiva al problema sociale, costituendo lo scorso 19 novembre, la consulta per l’Anti-violeza e la Sicurezza.

A tal punto il Coordinatore della consulta Emiliano Fedele, a nome di tutti i membri e delle associate, ha voluto esprimere la sua massima solidarietà verso tutte le vittime di questo bruttissimo fenomeno e la sua vicinanza alle famiglie coinvolte.

Seppur vero sia anacronistico pensare che la popolazione vive ancora un retaggio della società patriarcale e la donna ancora oggi è tra gli individui più colpiti dall’orrendo fenomeno, la consulta ritiene sia giusto e più opportuno trattare la materia anti-violenza a 360° in ogni sua dimensione sociale.

La violenza di genere è un importante e fondamentale problema che ha tracciato nel corso della storia un vero e proprio flagello sociale, compromettendo in modo grave le interrelazioni sociali e originando una visione distorta dei valori umani. Diverse sono le voci che hanno espresso la sofferenza di coloro che subiscono abusi, indignazione e la necessità di affrontare e di risolvere tali forme aggressive di violenza.

Un fenomeno in continua evoluzione la cui mancanza di un adeguato approccio al problema è spesso causa di violenze sempre più gravi che trovano sfogo in casi di omicidio e nello specifico al femminicidio. Se leggiamo i dati statistici riportati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, non sono per niente incoraggianti, solo dal 01 gennaio al 20 novembre di quest’anno, sono stati registrati ben 273 omicidi, con 104 vittime donne di cui 88 uccise in ambito familiare e di queste 52 hanno trovato morte per mano del partner o ex partner.

Opinione largamente condivisa è che la diffusione del femminicidio, a livello globale è frutto della violenza di genere che si insinua nelle istituzioni fondanti di tutte le società.

Per quanto vi sia la cosiddetta parità tra i sessi, in modo formale e sostanziale, la matrice culturale di tipo patriarcale, impedisce la garanzia alle donne del diritto di uguaglianza.

Tra le teorie che si sono interessate all’argomento vengono prese in esame le “teorie femministe”, nelle quali si propone come causa all’origine della disuguaglianza di genere,  fattori di tipo sociale e non  fattori naturali. Teorie, che si sono rivelate molto importanti perché hanno permesso di chiarire che il predominio della sessualità maschile, trova dimostrazione nel comportamento violento, (di natura fisica, psicologica, sessuale ed economica), spesso favorito da un clima di impunità generale, portando alla dominazione e alla discriminazione della donna e analogamente, verso qualsiasi altro soggetto che rappresenta una sua diversità sulla base della sua appartenenza e identità di genere.

Pertanto è necessario istituire importanti strumenti di lotta verso questa triste realtà che ha assunto una rilevanza sociale in particolare negli ultimi tempi.

La Consulta per l’Anti-violenza e per la sicurezza, nasce per assumere un ruolo attivo e soprattutto operativo, al fine di attuare in modo incisivo, diverse progettualità anche a livello nazionale dando un concreto sostegno e un sostanziale contributo a tutta la comunità.

E’ ritenuto anche sia molto importante il concetto di “conoscere per evitare”, per attivare un’azione preventiva ancor prima che repressiva, mediante l’informazione e la divulgazione della cultura alla legalità, attraverso la realizzazione di convegni e meeting. Promuovere oltretutto, dal punto di vista pratico e operativo, idonei strumenti di contrasto al fenomeno della violenza, mediante le attività di formazione e di sostegno sociale.

Dott. Emiliano Fedele

Coordinatore Consulta Anti-Violenza

L C