Verona, come semplificare settore edilizia e settori di economia cittadina.

L’Amministrazione comunale di Verona, interviene con due facilitazioni, entrambe  frutto di proposte del gruppo di lavoro Restart, per semplificare il settore dell’edilizia e agevolare alcuni settori strategici dell’economia cittadina.

  • La prima è:

 “vademecum dell’emergenza”, un prontuario pensato per semplificare la vita di chi, per far partire un cantiere, deve prima destreggiarsi tra leggi, articoli e relativi comma. L’emergenza sanitaria e il lockdown hanno spostato i termini per tutti i procedimenti edilizi, dai certificati ai permessi necessari per costruire. Sarà sufficiente consultare il vademecum per chiarire tutti i dubbi a riguardo, uno strumento concreto per agevolare cittadini e professionisti. Ma c’è molto altro. Per andare incontro alle nuove necessità di aziende e attività produttive, le pagine del prontuario riportano esempi specifiici su questioni di maggiore interesse in questo periodo (computo dei termini di inizio/fine lavori- SCIA; pratica asseverata da tecnico abilitato- CILA;  pratiche edilizie con parere vincolante della Soprintendenza), l’esigenza di riadattare gli spazi per rispettare le misure di contenimento del virus e in particolare il distanziamento sociale.

Nelle mense, negli uffici dove possono crearsi delle code di attesa, nei negozi; dove vi è la necessità di intervenire per creare condizioni adeguate a garantire la tutela della salute, il vademecum indica quale strada seguire. Sia che si tratti di un intervento edilizio temporaneo (per il quale non viene richiesta la conformità urbanistica edilizia), sia che si voglia successivamente rendere definitive le modifiche apportate. Ogni passaggio è indicato nel vademecum, che da oggi è online e scaricabile sulle pagine del Comune.

  • La seconda semplificazione:

razionalizzare la mobilità e diminuire l’inquinamento favorendo la delocalizzazione dei posti di lavoro, creando degli spazi di coworking per far sì che i lavoratori possano svolgere la propria attività fuori di casa ma senza recarsi in ufficio, in un luogo quindi vicino all’abitazione e che può essere condiviso con altre persone.

Così, la proposta del gruppo Restart,  prevede un bonus volumetrico, che potrebbe essere del 10 per cento, per i nuovi edifici e condomini che prevedano uno spazio dedicato a tale attività. La documentazione è stata inviata in Regione per integrare la Legge Regionale 14/2019 ‘Veneto 20250’, all’esame degli organi regionali competenti nei prossimi giorni.

“Il testo raccoglie in sostanza ciò che di nuovo è scaturito sul fronte edilizio dall’inizio dell’emergenza sanitaria. L’amministrazione si è adoperata da subito per supportare il settore dell’edilizia, penalizzato dalla chiusura obbligata dei cantieri , ha spiegato l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala . Ora che la ripartenza ha preso avvio, i problemi da affrontare sono diversi e non sempre le soluzioni sono a portata di mano. Con il gruppo di lavoro Restart cerchiamo proprio di andare incontro alle difficoltà di chi opera nel settore, agevolandoli il più possibile per far risparmiare tempo e denaro. Il vademecum contiene anche esempi pratici e indica in modo preciso quali procedure sono necessarie, caso per caso. Una semplificazione non da poco per chi, diversamente, dovrebbe far riferimento ai numerosi decreti che si sono susseguiti negli ultimi tre mesi. Il lockdown ha avuto il merito di potenziare lo smartworkig, consentendo ai cittadini di poter lavorare da casa, laddove possibile. Uno strumento da valorizzare, anche nell’ottica della razionalizzazione della mobilità e delle conseguenze sull’ambiente. Meno auto e mezzi che si spostano vuol dire poter incidere positivamente sulle emissioni di CO2 e quindi migliorare la qualità dell’aria – aggiunge l’assessore-. Un tema che ci sta molto a cuore e su cui l’attenzione dell’Amministrazione resta sempre alta. Proprio in questi giorni abbiamo inviato in Regione la proposta che Restart ha elaborato ad integrazione della Legge regionale Veneto 2050. Si tratta di un bonus volumetrico per gli edifici che prevedano uno spazio dedicato al coworking, per far lavorare le persone a pochi passi da casa, ma allo stesso tempo fuori dalle mura domestiche, in un luogo in cui si possono ricreare le condizioni dell’ufficio, senza bimbi o altre distrazioni”.

G R