Verona si rigenera: “La città che cambia non è più solo uno slogan”

Verona si rigenera: ” La città che cambia non è più solo uno slogan “

Il sindaco Federico Sboarina, l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala,  il vicesindaco Luca Zanotto e numerosi consiglieri comunali sono andati in “giro” per visitare le aree dismesse private che verranno rigenerate attraverso la Variante 29.
Per l’occasione è stato usato un autobus At, con su scritto lo slogan ‘Verona la città che cambia #variante29’.
Le aree visitate:
  • L’area dell’ex sede Croce Verde in via del Capitel, oggi fortemente degradata. Oltre agli uffici della Croce Verde, sono ipotizzati spazi per i servizi dei quartieri (1850 mq), laboratori per i cittadini (1000 mq), una parte di residenziale (700 mq) ma anche ampie aree scoperte sempre a disposizione delle attività del quartiere.
  • In via della Barbera  dove sono  presenti alcuni capannoni che rientrano nell’area di pertinenza dell’Ex Tiberghien. L’obiettivo della proprietà è trasformarli in edifici residenziali, in linea con la vocazione della zona, riservando una piccola quota a commerciale (circa 2700 mq di residenziale complessivi e 500 di commerciale).
  •  in via Galtarossa 22, nella sede della storica poligrafica Cortella. I proprietari, affiancati da un pool di progettisti, vorrebbero trasformare nel primo bosco serra termale della città, sfruttando la presenza di una risorgiva naturale  calda che scende da Montorio. Potrebbe essere utilizzata per dare vita ad un’oasi naturalistica a due passi da piazza Bra. Un progetto ambizioso, che punta a sfruttare la posizione strategica dell’area vicina al centro per attirare attività di imprenditoria moderna.
Il sindaco ha così commentato:
“La rigenerazione urbana non ci sarà solo in Zai. In molti quartieri ci sono proprietà private che attendono nuovi utilizzi. Siamo andati sul posto a vedere le aree che faranno parte della grande rigenerazione complessiva della città per capire se sono realizzabili. Lo spirito della variante 29 è proprio questo, togliere dal degrado e dall’abbandono luoghi ed edifici cittadini oggi inutilizzati, per trasformali in grandi opportunità di crescita e riqualificazione. La città che cambia non è più solo uno slogan. Il valore aggiunto di tutte le proposte arrivate è che vanno oltre l’interesse dei privati, proponendo progetti che non puntano alla speculazione fine a se stessa ma all’interesse collettivo. Ci sono ben 145 aree pronte ad avviare questo processo di rigenerazione, puntiamo ad accelerare i tempi perché portarli a termine vuol dire cambiare il volto della città e migliorarne significativamente la qualità della vita”.
G.R.