Divieti spostamenti: denunce per reato diventano sanzioni amministrative.

Le denunce per reato penale, previste finora per chi non rispetta le misure imposte dai decreti ministeriali, diventano sanzioni amministrative con multe da 400 a 3 mila euro.

Ciò è previsto dal decreto legge del Governo, che recepisce tutti i divieti e i provvedimenti emanati fin qui con lo strumento del Dpcm. L’unica novità è quella delle multe che dovrebbe avere valore retroattivo e quindi essere applicata anche a chi è già stato denunciato nei giorni scorsi.

Intanto proseguono i controlli delle Forze dell’Ordine su tutto il territorio e per questo  motivo , dice il sindaco , che non serve segnalare ogni persona che si vede in strada visto che già vengono fatti controlli a “tappeto”.

“Come al solito, per non smentire quanto successo fino ad ora, i provvedimenti del Governo vengono pubblicati in tarda serata e ci costringono poi ad interpretazioni del giorno dopo, in attesa di circolari chiarificatrici e faq dei ministeri , ha spiegato il sindaco Federico Sboarina,  in diretta streaming . Non cambiano le misure restrittive in vigore ma solo le sanzioni per chi non rispetta i divieti, con multe salate. Questa mattina mi sono sentito con i presidenti di Anci Veneto e Anci nazionale per capire chi è ancora deputato a fare i controlli sul territorio, dato che i decreti non sono mai specifici. La linea che terremo è che tutte le Forze dell’Ordine, Polizia locale compresa, possono portare avanti le verifiche. Ed è quello che stiamo facendo in maniera rigorosa. Per questo non è necessario che la gente ci scriva continuamente segnalando la presenza di persone per strada. Dalle cassiere che vanno al supermercato, agli anziani che devono raggiungere la farmacia, fino ai lavoratori, sono tutti veronesi autorizzati a muoversi. Agli altri ripeto quello che dico da giorni, continuiamo a dimostrare maturità e responsabilità rimanendo in casa. Si esce solo per motivi urgenti e necessari, riducendo gli spostamenti, come ad esempio la spesa che può essere fatta settimanalmente”.

 Ieri il primo cittadino Sboarina ha condiviso con tutti i sindaci della provincia la criticità segnalata dalla presidente di Federfarma Elena Vecchioni. Gli stessi farmacisti hanno difficoltà nel reperire mascherine da utilizzare nel lavoro quotidiano. Tutti i sindaci si sono resi disponibili a donare dispositivi sanitari per chi lavora nelle 250 farmacie di città e provincia. La consegna, che avverrà nei prossimi giorni, permetterà di mettere in sicurezza i farmacisti e far fronte nell’ immediato all’ attuale difficoltà di approvvigionamento di mascherine, che si dovrebbe risolvere nell’ arco di qualche giorno con l’arrivo di nuovi rifornimenti.

Prosegue l’impegno del Comune anche a favore delle persone che vivono ai margini della società. Dal 26 febbraio, a tutti i soggetti che usufruiscono dei dormitori comunali viene quotidianamente misurata la temperatura e per evitare assembramenti, la mensa dei Barana, regolarmente in funzione, è supportata dagli agenti di Polizia locale presenti per far rispettare le distanze di sicurezza.

Dal 13 marzo, inoltre, è garantita l’accoglienza diurna nei dormitori di via Camploy, Il Samaritano, via Spagnolo, via Molise, Nassar, via Corbella e Casa Bertoni e Operatori ed educatori sono presenti durante il giorno per garantire assistenza agli ospiti e per accertare che vengano rispettate tutte le norme.

L’accoglienza nei dormitori comunali, come deciso dalla giunta, è stata prolungata fino al 30 aprile.

“Stiamo dimostrando di essere una grande comunità a livello provinciale , ha detto Sboarina . Ringrazio personalmente tutti i sindaci e il presidente della Provincia Manuel Scalzotto per lo spirito di collaborazione dimostrato in queste settimane e per essere in prima linea nell’ affrontare ogni emergenza. C’è un grande coordinamento e lavoro di squadra, è giusto che i cittadini lo sappiano. Anche in questo caso tutti i sindaci si sono immediatamente resi disponibili a reperire i dispositivi sanitari in più per garantire il lavoro delle farmacie. Ognuno dà quello che può, anche poche decine di mascherine permettono agli operatori delle farmacie di continuare ad essere in prima linea come presidi sanitari. L’impegno è tanto anche per aiutare le persone in difficoltà e andare incontro a chi vive ai margini della società, ecco perché sono stati implementati alcuni servizi e nei dormitori si fa accoglienza diurna. In generale il numero dei contagi è ancora alto. Non dobbiamo mollare adesso. Non vanifichiamo sacrifici e sforzi, tutti vogliamo tornare alla normalità, se ci impegniamo succederà prima del previsto”.

G R