E’ iniziata una raccolta firme contro il green pass obbligatorio ai lavoratori.

Allo scopo di abolire il green pass obbligatorio, è partita una raccolta firme per consentire un referendum dopo che l’utilizzo del certificato verde Covid-19 è stato esteso dal governo italiano a tutti i lavoratori del privato e del pubblico a partire dal prossimo 15 ottobre. Il sito dedicato a questo è www.referendumnogreenpass.it ed è già online. La richiesta di procedere alla raccolta firme per il referendum abrogativo delle disposizioni di legge sul passaporto vaccinale anti-Covid è stata depositata direttamente presso gli uffici della Cassazione giovedì 16 settembre. L’obiettivo indispensabile è di 500mila firme entro il 30 settembre, secondo quanto stabilito dalla legge, per poter celebrare il referendum nella prossima primavera.
Referendum per abolire il green pass: parte la raccolta firme
Secondo i promotori dell’idea, “il green pass costituisce un palese strumento di discriminazione che collide con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico”, in quanto escluderebbe “dalla vita economica e sociale della nazione quei cittadini che sostengono convinzioni ed evidenze diverse da quelle imposte dal governo” e costringerebbe “surrettiziamente i cittadini alla vaccinazione”. La raccolta di firme, secondo quanto è scritto sul sito del comitato referendario, avviene sia fisicamente – si parla anche di “tavoli dei volontari” – sia digitalmente.
Sarebbero quattro i quesiti referendari che riguardano altrettanti decreti legge. Proprio nella giornata di domenica 19 settembre, grazie alla possibilità di raccogliere digitalmente le firme è stata raggiunta in poco tempo la quota di 500mila firme per il referendum sulla cannabis, la soglia necessaria per proporre un referendum abrogativo. La raccolta di firme digitali per proporre un referendum è possibile soltanto dallo scorso 20 luglio.
Il sito del comitato referendario cita i nomi sia del comitato organizzativo, sia del comitato dei garanti. Del primo elenco fanno parte l’avvocato Olga Milanese, del Foro di Salerno; il professor Francesco Benozzo, docente di Filologia romanza all’Università di Bologna; il professor Luca Marini, docente di diritto internazionale alla Sapienza di Roma, già vice presidente del Comitato nazionale per la Bioetica. Del secondo elenco fanno parte il professor Paolo Sceusa, presidente emerito di sezione della Corte di Cassazione; il professor Alberto Contri, ex presidente della Fondazione Pubblicità progresso; il professor Ugo Mattei, docente di diritto civile all’Università di Torino; Carlo Freccero, giornalista ed ex consigliere di amministrazione della Rai.

L C

Fonti: https://www.today.it/