Giornata Mondiale del dono per combattere il disagio giovanile e dare valore della vita

Al giorno d’oggi abbiamo sempre più a che fare con fenomeni quali il disagio giovanile, mancanza di riferimenti adulti ed episodi di bullismo. I ragazzi stanno vivendo un periodo di transizione, in uscita dalla pandemia Coronavirus, che può far perdere il senso delle regole, le loro le coordinate, il valore della vita. Ed è proprio a questi giovani che Paola Silvestri, presidente dell’Avis Provinciale Verona, si appella in occasione della Giornata mondiale del dono che si celebrerà il 14 giugno.
L’appello è rivolto proprio a chi sta per compiere o ha compiuto 18 anni: “Venite a donare il sangue. Questo gesto vi farà diventare grandi nella solidarietà – si rivolge a loro Silvestri –. Vi farà crescere non solo d’età, ma anche come valori umani. La solidarietà è il valore umano assoluto e donare è la forma più alta per dimostrare la grandezza umana”.
È soprattutto un atto di fiducia nei giovani, quello di Avis provinciale, che al suo interno ha molti ragazzi che hanno intrapreso questa strada. Questi ultimi in Avis trovano un modello e un esempio. “Molti giovani da noi si danno da fare e mostrano di essere affidabili. E andare a donare è dichiarazione di essere una brava persona. Perciò ci auguriamo che in questo periodo di difficoltà, molti giovani decidano di dare un senso a se stessi trovandolo nel dono del sangue. In Avis – prosegue Silvestri – trovano una strada per sentirsi importanti, per trovare se stessi, attraverso valori che portano ad affrontare la vita in modo più corretto, umano e secondo un determinato stile“.
Perché per donare occorre seguire determinati dettami e sapersi autoregolare. Questo aiuta a condurre uno stile di vita più sano: “Non chiediamo siano santi o che non si possano divertire – garantisce la presidente – i donatori conducono una vita normale, è solo richiesta una certa attenzione”.
E questo può essere appunto un aiuto educativo per i giovani: “Un donatore di sangue non deve ‘sballare’, pur divertendosi e facendo tutto quello che ai giovani piace fare, mantiene il controllo di se stesso e di quello che fa perché si sente responsabile per la persona che riceverà il suo sangue – continua Silvestri, che conclude con un incoraggiamento – essere donatori è un bel biglietto da visita come presentazione di voi stessi. Indica a chi vi sta davanti che conducete un buon stile di vita, che siete coscienti di ciò che fate e che siete persone affidabili. E questo vale, perché no, anche per chi si affaccia al mondo del lavoro“.
Questo non è l’unico appello rivolto ai giovani. Infatti a tal punto l’Avis Provinciale porta i valori della donazione a scuola con il progetto regionale, coordinato a Verona da Regina Minchio, che coinvolge dagli alunni più piccoli delle elementari ai più grandi delle superiori: “Ben 4.970 alunni e 30 Avis veronesi hanno partecipato a incontri e attività tarate in base all’età – spiega Minchio – durante le quali li abbiamo ascoltati e ci siamo confrontati grazie anche agli insegnanti che hanno dimostrato la loro sensibilità accogliendo questo progetto di alto senso civico”.
Chiunque possono donare il sangue. Basta godere di buona salute, pesare almeno 50 chili e avere fra i 18 e i 65 anni. Per informazioni si può contattare l’Avis, al numero 0458203938 o 348 4648747, mentre per prenotare donazione e visite di idoneità ci si può rivolgere al centro di prenotazione numero verde per chiamate da telefono fisso 800310611 – per chiamate da cellulare 0442622867 – per chiamate o sms 3393607451 – mail [email protected].
Per diventare donatore di sangue si deve seguire la seguente procedura: i dati personali della persona vengono inseriti nel database del Dipartimento Trasfusionale e viene prenotata una visita durante la quale l’aspirante donatore deve sottoporsi alle analisi del sangue e a un elettrocardiogramma. Dopo un mese, se tutto risulterà essere nella norma, arriva una lettera di idoneità e si può cominciare a donare.

L C

Fonti: https://www.mattinodiverona.it/