Il Film Festival della Lessinia diventa internazionale con un evento speciale

Il Film Festival della Lessinia, la rassegna cinematografica internazionale incentrata sulla vita, storia e tradizioni sulle montagne di ogni angolo del mondo, inaugura la sua ventottesima edizione venerdì 19 agosto alle 18 a Bosco Chiesanuova e lo fa con un evento speciale, in concomitanza con la Cineteca del Friuli e la Cineteca di Sardegna, che segue la cerimonia di apertura presso il Teatro Vittoria.
La rassegna si apre con una proiezione che ricorda un importante anniversario: i cento anni dall’uscita di Cainà, l’isola e il continente, con la musica dal vivo nell’interpretazione di Mauro Palmas. Già autore delle musiche composte ad hoc per la pellicola rintracciata nel 1990 e restaurata nel 1995, il musicista e compositore cagliaritano ha ripreso e in parte riscritto per un diverso organico le partiture che proporrà dal vivo assieme alle immagini del film.
Così ritornano ad animarsi gli spazi del Festival in piazza Marconi. Dal mattino di mercoledì 17 agosto, alle 9, con il laboratorio per bambini “Alla ricerca dell’acqua perduta”, evento realizzato in concomitanza con Acque Veronesi. Alle 15 ha aperto la Trattoria del Festival, l’Osteria del Festival, la Libreria della Montagna. In contemporanea, inaugurano persino le mostre in programma quest’anno: Tre
apprendisti (Centro socio culturale), Dino Coltro: narratore del mondo contadino (Sala
Olimpica), Sul set de Il buco e VETEM. Nel nido delle aquile (Piazza del Festival).
La giornata si conclude alle 23 con “Palma de sols”. Alessandro Foresti al pianoforte, Mauro Palmas al liuto cantabile e mandola e Marco Argiolas al clarinetto e sax in un concerto che alterna melodie tradizionali, ritmi da ballo, composizioni originali.
Alle 16 la Piazza del Festival accoglierà il primo degli incontri del ciclo Parole Alte,
organizzato in collaborazione con l’ateneo scaligero. Ospite è Annibale Salsa che si
occupa di montagna da una vita intera: da docente universitario e da presidente del Cai ha
sempre studiato le terre alte con acume, passione e competenza. Con Un’estate in
alpeggio (Ponte alle Grazie, 2021) regala una testimonianza dal taglio nuovo: il docente di
antropologia lascia il posto all’Annibale bambino, che sin dall’età di dieci anni saliva in
alpeggio ed entrava a far parte di un mondo magico e misterioso fatto di mucche, silenzi,
pasti serali attorno al fuoco e interazione profonda con i tempi, eterni e misteriosi, della zona
montana. Ecco però che le ingenuità e l’entusiasmo del “fanciullino” pascoliano si
intersecano con la competenza e la consapevolezza dell’antropologo: ne risulta un libro
completo, in cui la vena nostalgica per i tempi passati non rinuncia ad approfondimenti e
a riflessioni critiche, arrivando a quella “nostalgia attiva” che può far del bene a tutti.
Infine alle 21 tornerà ad illuminarsi il grande schermo del Teatro Vittoria per la visione delle prime
opere cinematografiche in Concorso. Si inizia dal cortometraggio Orogenèse / Orogenesi
(Francia, 2021) di Axel Vendrely, Lise Delacroix, Damien Barthas, Emma Gaillien, Pierre
Legargeant e Roland Van Hollebeke. Prima dell’alba, lo strano umanoide dal grande occhio
si catapulta sulla Terra. Dal deserto vedrà nascere le montagne e con esse sentirà crescere
dentro di sé l’aspirazione all’ascesa. Nella frenetica fuga verso l’alto, qualcosa muterà
sotto di lui e all’interno di lui.
Di seguito in anteprima per l’Italia Haengbog-Ui Sodgo / La velocità della felicità (Corea
del Sud, 2020) diretto dal regista Hyuckjee Park. Il lavoro dei bokka è trasportare sulle spalle
pesanti carichi, fino a 80 chilogrammi di peso, con merci da consegnare ai rifugi raggiungibili solamente a piedi nel Parco naturale di Oze, sulle montagne del Giappone. Igarashi
e Ishitaka camminano ciascuno alla propria “velocità della felicità”, l’uno gustandosi sempre
in modo diverso lo stesso cammino e l’altro sognando di portare questo business in città.

L C

Fonti: https://www.mattinodiverona.it/