Il lavoro dopo il Covid: statistiche e andamento di aprile.

Il lavoro dopo il Covid: statistiche e andamento di aprile.

Una delle domande che sta generando più curiosità in questo momento, in cui per la prima volta è stata definita la fine dello stato di emergenza da
Covid-19, è come sarà il lavoro dopo la pandemia.

Chi prova a dare una risposta a questa domanda solitamente cerca di non sbilanciarsi eccessivamente. Questo perché è impossibile stabilire in modo esatto come sarà il lavoro dopo il Coronavirus.

Durante l’emergenza c’è stato qualche cambiamento che, se dovesse durare, potrebbe apportare in futuro, dei risvolti positivi, come ad esempio:

  • il lavoro da casa che è diventato più naturale
  • una maggiore capacità di auto-organizzazione
  • possibilità di organizzare appuntamenti anche online
  • la nascita di nuove professioni
  • maggiore coinvolgimento dei lavoratori
  • meno assenze sul lavoro

Per il mese di aprile ci sono alcune statistiche che danno un quadro molto chiaro e degno di attenzione su diversi aspetti del mercato del lavoro in Italia.

Il primo che che è stato analizzato è la classifica delle cinque province considerate, secondo i dati, le migliori.

In ordine crescente troviamo: Milano, Roma e Bologna.

Le mansioni più richieste in queste città sono quelle relative al settore del marketing, contabile, ingegneristico ed economico/bancario, oltre che informatico e amministrativo.

Per quanto riguarda, invece, le peggiori province il podio spetta a Cagliari, Pescara e Siracusa. Seguono in questa classifica le province di Enna e Isernia. Queste aree dell’Italia presentano molte meno proposte lavorative rispetto al resto d’Italia.

I dati statistici di aprile ci dicono anche quali sono le mansioni più richieste attualmente nel nostro Paese.

Tra le prime dieci troviamo maggiori richieste per le seguenti figure: cameriere, autista, cuoco, contabile, operaio, ingegnere, impiegato, addetto marketing.

Mentre per quanto riguarda le migliori città, al primo risulta Cinisello Balsamo seguita da Sesto San Giovanni e Cusano Milanino. In queste zone troviamo dai 57 mila ai 61 mila annunci di lavoro. Dati che confermano come queste città soffrano meno le conseguenze dovute alla pandemia.

Tra le mansioni più richieste, sempre in riferimento a queste città, troviamo annunci relativi al settore marketing, ingegneristico, contabile, economico/bancario.
Titolo di peggiori città, invece, va a Matelica, Ticineto e Margno.

Per quanto riguarda i dati statistici delle regioni italiane migliori, nei primi cinque  posti troviamo, in ordine crescente, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e, infine, Lazio.

In queste cinque regioni, le mansioni più richieste sono quelle di magazziniere, autista, operaio, impiegato e addetti in ambito marketing.

Le cinque regioni che, invece, si trovano agli ultimi posti di queste statistiche di lavoro sono, in ordine, Molise, Basilicata, Trentino-Alto Adige, Sardegna e Umbria.

Un altro dato molto importante da segnalare è quello che riguarda i tipi di contratto più cercati e con più annunci in questo periodo in Italia.

Al primo posto, con una crescita dell’87% rispetto al mese scorso, troviamo il contratto part-time.

Al secondo posto, invece, c’è il contratto a tempo determinato che cresce del 65%.

Al terzo posto, c’è il tempo pieno con un +56%.

Al quarto e quinto posto, anche questi con un’ottima crescita rispetto allo scorso mese, sono le consulenze e i tirocini.

Infine, il dato che interessa molte persone che sono in cerca di lavoro, ovvero i cinque titoli di studio maggiormente richiesti in Italia in questo periodo sono in ordine:

  • Diploma di Maturità
  • Laurea
  • Master
  • Scuola dell’obbligo
  • Dottorato di Ricerca.

Oltre a tanti disagi nel mondo del lavoro, la pandemia ha anche portato delle cose positive che, in un clima molto forte di precarietà, soprattutto in Italia, consentono di trarre delle piccole opportunità.

Un elemento che potrebbe sicuramente agevolare i lavoratori delle zone meno fortunate è la crescita del lavoro da casa che, grazie al Covid-19, è diventato più naturale e accettato.

Molti datori di lavoro e aziende, infatti, si affidano quando possibile anche a collaboratori da remoto.

Questo dato conferma come per alcune mansioni sia stato finalmente sfatato il tabù dello smart working e del lavoro da remoto, con tutti i vantaggi che ne derivano.

Maggiori informazioni su https://www.annuncilavoro360.com/

G.R.