La siccità sul Lago di Garda fa disdire le vacanze ai turisti

La situazione attuale che stiamo vivendo è senza dubbio l’estate più calda degli ultimi anni. La siccità e il conseguente cambiamento climatico sono un dato di fatto col quale dobbiamo fare i conti. E sull’argomento a proposito interviene anche il Sindaco di Garda Davide Bendinelli. Il suo paese è affollato di turisti, eppure nelle ultime settimane sono state molte le disdette, arrivate soprattutto dalla Germania. Disdette dovute alla convinzione, maturata consultando la stampa estera, che il Lago di Garda sia così in sofferenza da non poter più essere un’attrattiva turistica.
“Il problema siccità è reale e serio – afferma Davide Bendinelli- ma in questo momento non esiste nessun rischio per l’andamento della stagione turistica. Le barche non hanno alcuna difficoltà ad attraccare in porto, le spiagge sono tutte praticabili così come le passeggiate sul lungolago. Chi ha diffuso messaggi allarmistici lo ha fatto in malafede”.
Oltre a questa rassicurazione il primo cittadino di Garda aggiunge in ogni caso un monito che riguarda il futuro. Un futuro prossimo. “Dire che quest’estate trascorrerà senza problemi per i turisti – prosegue Bendinelli- non significa dire che non ci sia un reale problema di siccità. Il Lago di Garda quest’estate ha raggiunto il livello più basso di sempre dopo i record del 2003 e del 2007 e continua ad abbassarsi. Perde due centimetri al giorno e nel momento in cui parliamo si trova a 44 centimetri sopra lo zero idrometrico. Se non interveniamo subito rischiamo di ipotecare il nostro futuro”.
E di elementi da prendere in considerazione ce ne sono parecchi. Da anni un accordo intervenuto con Aipo (Agenzia Interregionale per il Po) prevede che il Lago di Garda ceda parte della propria acqua per l’irrigazione di quei terreni. Per la precisione, dal lago escono 70 metri cubi di acqua al secondo, di cui 10 finiscono nel Po. Poco più di un mese fa l’Aipo aveva chiesto di aumentare quella quantità per sostenere il fiume e gli agricoltori in grave sofferenza. Nelle ultime ore c’è stato invece un accordo di senso inverso. Da sabato a lunedì la derivazione dal Garda verso il Mincio e i canali irrigui verrà ridotta, da 70 a 60, mantenendo a 10 la quota destinata al Po. Scenderà poi a 55 da martedì.
“È un intervento emergenziale ma inutile – continua Bendinelli -. Non vogliamo assolutamente voltare le spalle agli agricoltori del mantovano ma vista la situazione dovrebbe essere chiaro a tutti che la gestione delle acque del Garda deve cambiare in modo sostanziale”.
Infatti secondo Bendinelli gli accordi con Aipo sono datati e risalgono ad un periodo storico non paragonabile con quello che stiamo vivendo. Un periodo nel quale gli elementi da prendere in considerazione sono il forte impatto del turismo, la siccità e il cambiamento climatico, che fanno immaginare che questa non sarà l’estate più calda di sempre ma la prima di molte altre.
“Quegli accordi vanno riscritti. Dobbiamo sederci ad un tavolo, tutti gli attori coinvolti, Regioni, Province, Comuni, Aipo, e trovare una soluzione”, aggiunge Davide Bendinelli. “Il mio timore è che arrivino i temporali, passi momentaneamente l’emergenza e che ci si dimentichi ancora una volta di rivedere questa normativa. Va bene essere il salvagente dei Comuni che si affacciano sul bacino del Po, perché non possiamo voltare le spalle a chi versa in condizioni emergenziali, ma non possiamo nemmeno mettere la salute del Lago in secondo piano”.
Il rischio possibile è di non riuscire a mantenere l’equilibrio necessario. E se così fosse le conseguenze sarebbero molte.
Le barche non riuscirebbero più ad attraccare in porto, emergerebbe tutta la vegetazione che finora è sempre stata sott’acqua, con anche problemi di natura estetica. Ci sarebbero anche conseguenze in termini di cattivi odori.
“Se tutti gli attori coinvolti non decidono di intervenire subito – evidenzia infine Bendinelli- tra pochissimo ne pagheremo le conseguenze”.

L C

Fonti: https://www.mattinodiverona.it/