Anche quest’anno, il carro non sarà aperto al pubblico, causa Covid. Il vagone ferroviario rimarrà in piazza Bra, come simbolo silenzioso per ricordare tutte le vittime dell’Olocausto ma senza la scala di accesso per eventuali visite.

Causa emergenza sanitaria, anche nel 2022 le iniziative in programma per il Giorno della Memoria potrebbero essere senza pubblico, in presenza delle sole autorità istituzionali, come previsto dalle misure per il contenimento del virus.

Successivamente, per la prima volta, dal 1° di febbraio il carro sarà esposto per una settimana davanti alla sede del Municipio di San Martino, per concessione del Comune di Verona.

Brevi cenni storici. Il vagone ferroviario, utilizzato per le deportazioni, venne ricercato nei depositi di Trenitalia del nord Italia su incarico del Comune di Verona e su proposta del Comitato Unitario per la Difesa delle Istituzioni Democratiche. Una volta trasportato a Verona, venne stipulato un contratto di concessione in comodato gratuito tra Trenitalia e l’Associazione Figli della Shoah, che si era disponibile ad accollarsi la responsabilità del vagone ferroviario. Nel 2016, quando l’associazione rinunciò al comodato d’uso, l’Amministrazione veronese si attivò affinché il carro diventasse patrimonio del Comune e non di una singola associazione. Da allora, il Comune ha chiesto ogni anno l’autorizzazione a Mercitalia per esporlo in piazza Bra, pagando le spese di trasporto. Poichè era a rischio rottamazione, in virtù della dismissione delle aree all’ex scalo merci di Porta Nuova, l’Amministrazione ha deciso di acquistarlo, evitandone la distruzione ma soprattutto rendendo il “Carro della Memoria” patrimonio dei veronesi.
L’acquisto del carro, ad un prezzo simbolico, ha sgravato il Comune dalle spese, circa 4.000 euro, che ogni anno era chiamato a sostenere per il servizio di trasporto dallo scalo a piazza Bra.

Il programma sarà comunicato nei prossimi giorni, così come la possibilità di seguire le celebrazioni in streaming.

G.R.