Semplificazione delle norme anti-Covid in ambito scolastico

«Oggi ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo governo. Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo. Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti». Secondo quanto è noto lo avrebbe comunicato il presidente del Consiglio Mario Draghi in apertura del Consiglio dei ministri di mercoledì 2 febbraio, iniziato alle ore 16, nel quale l’esecutivo si è impegnato a modificare prima di tutto le regole Covid sia per le quarantene che per il Dad a scuola.
L’orientamento è quello in generale di una «maggiore riapertura del Paese» e, per quel che riguarda nel dettaglio la parte scolastica, si va verso una semplificazione ed alleggerimento delle norme. In particolar modo, già a partire dalle scuole elementari gli studenti vaccinati non dovrebbero più finire in Dad. La didattica a distanza, insomma, dovrebbe essere riservata solo agli scolari non vaccinati o che non siano già guariti da una pregressa infezione e dovrebbe poi durare solo 5 giorni.
Oltretutto nel contesto della scuola primaria la Dad dovrebbe essere prevista solo qualora vengano riscontrati almeno 5 casi positivi in classe, mentre per la scuola secondaria se si oltrepassano i 2 casi. I bambini da 0 a 6 anni andranno in Dad per cinque giorni se in classe ci sono più di cinque casi positivi Covid-19. La Dad, sarebbe stato spiegato da fonti governative all’Ansa che ne riporta i contenuti, scatterà per tutti in questa circostanza dal momento che a questa età, da 0 a 6 anni, i bambini non sono vaccinabili e restano in classe senza mascherina.
Oltre a questo, da parte degli esperti del Cts sarebbe giunta la proposta di riservare la quarantena solo ai “contatti stretti” di un individuo positivo qualora non siano soggetti vaccinati. In tal caso la quarantena per i contatti stretti non vaccinati sarebbe in ogni caso di 5 giorni, invece degli attuali 10, mentre sparirebbe del tutto la quarantena per chi è guarito o ha completato il ciclo vaccinale da meno di 4 mesi.
Un altra novità dovrebbe riguardare anche il green pass di chi ha eseguito la terza dose, oppure è stato contagiato successivamente al ciclo di vaccinazione primaria: per tutti codesti soggetti il green pass dovrebbe avere una durata illimitata. In sostanza anche il sistema delle Regioni colorate dovrebbe divenire ininfluente per i soggetti vaccinati con dose booster (o guariti da un’infezione successiva al ciclo vaccinale primario): le regole dovrebbero infatti essere le medesime, per queste categorie di persone, dalla zona bianca sino a quella rossa compresa. In sostanza, il sistema delle Regioni colorate con le proprie restrizioni differenziate resterebbe in piedi solo per le persone non vaccinate/non guarite.

L C

Fonti: https://www.veronasera.it/