VERONA PRESENTA IL PROGETTO “LA SALUTE NEL MOVIMENTO”.

Investire nella salute fisica e mentale, favorendo il movimento e promuovendo al contempo nella popolazione la socializzazione. E’ quanto è riuscita a fare nel tempo “La Salute nel Movimento”, che quest’anno giunge  alla 37^ edizione, confermandosi uno dei progetti più longevi del Comune di Verona.

Svolto in collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona, rientra nell’alveo delle iniziative aderenti alla Rete Italiana Città Sane – OMS. Tutte le informazioni sul sito del Comune di Verona.

“Il Comune di Verona, fra i suoi impegni nei confronti con i cittadini e le cittadine, ha l’obbligo di tutelare e di migliorare la qualità della vita delle persone – sottolinea l’assessore al Decentramento Federico Benini – e questa iniziativa va proprio in questa direzione, garantendo da molti anni una proposta di opportunità davvero interessante ed importante per il movimento della popolazione over 65. Un’offerta garantita in tutte le otto Circoscrizioni, con un pacchetto di ben 55 lezioni”.

“E’ un progetto integrato di promozione degli stili di vita attivi – spiega l’assessora alla Salute Elisa La Paglia – rivolto alla popolazione veronese con più di 65 anni di età, che utilizza l’attività motoria per promuovere la salute e il benessere; salute fisica, mentale e sociale. Una proposta che richiede un grande impegno in termini di organizzazione e di disponibilità da parte delle Circoscrizioni e delle tante associazioni sportive che si sono messe a disposizione”.

“Questo progetto – spiega la consigliera comunale delegata per la Rete Città Sane – OMS Annamaria Molino – rappresenta un esempio concreto di come la città di Verona, all’interno della rete Città Sane dell’OMS, sappia tradurre i principi di salute per tutti e per tutte in progetti concreti, accessibili e diffusi. Con questa scelta valorizziamo la prossimità, portando le attività nei quartieri, vicino alle persone, riducendo le distanze. E al tempo stesso combattiamo le disuguaglianze sanitarie, perché con una quota contenuta e un’ampia diffusione sul territorio, nessuno è escluso.

È un segno di attenzione politica e sociale verso una fascia di popolazione preziosa, a cui vogliamo dare strumenti per vivere meglio, più a lungo e insieme”.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina insieme, per il dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento della sezione di scienze motorie dell’Università di Verona, al professor Federico Schena e alla professoressa Doriana Rudi. Presente inoltre Simone Picelli vice presidente dell’associazione sportiva UISP.

Progetto la Salute nel Movimento 2025

Gli Assessorati al Decentramento e alla Salute del Comune di Verona, grazie anche all’impulso dato dalla partecipazione alla Rete Città Sane – OMS, assieme al Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona hanno fatto crescere il progetto “La Salute nel Movimento” dimostrando una consapevolezza sempre più forte del ruolo delle attività motorie nella promozione della salute e nella prevenzione di patologie tipiche dell’età anziana.

Il Comune di Verona, attraverso le otto Circoscrizioni, mette a disposizione gratuitamente gli spazi per lo svolgimento dell’attività motoria nei quartieri, affidando le palestre alle associazioni sportive presenti nei territori circoscrizionali, stabilendo quote di partecipazione calmierate per gli utenti (€ 119 + € 6 di iscrizione per n. 55 lezioni frontali) e alcuni criteri di qualità, quali la formazione dei docenti e la pluriennale esperienza delle associazioni sportive in attività motorie per anziani.

Quest’anno, le associazioni che si sono rese disponibili sono: CUS Verona, UISP Verona, ASD Gioco e Sport, ASD Zeta Dieci Verona, ASD Pallavolo Antares e SSD ProgettoXGioco.

L’Università di Verona effettua, al momento delle iscrizioni, una valutazione dello stato di salute degli iscritti attraverso la quale si identifica l’attività sicura ed efficace anche con la scelta di insegnanti formati e competenti che, sotto dei docenti del coordinamento del Dipartimento di Neuroscienze Biomedicina e Movimento, lavorano assieme per garantire l’attuazione di un vero progetto cittadino seppure articolato in decine di sedi tra i quartieri di Verona.

I corsi iniziano nel mese di ottobre 2025 e si concludono nel mese di maggio 2026 presso le palestre/sale circoscrizionali individuate, garantendo una proposta capillare nei quartieri, per un servizio qualificato, vicino a casa e a costo calmierato.

Limitatamente ai posti disponibili potranno essere ammessi i non residenti over 65 e, solo successivamente, in caso di posti vacanti, le persone dai 55 ai 64 anni residenti nel Comune di Verona.

Alla base dell’intera struttura organizzativa si trova un protocollo di intesa che sancisce il reciproco impegno della durata triennale tra Comune di Verona e Università di Verona, appena rinnovato.

Report precedenti edizioniUn successo in costante crescita

Per l’edizione 2024-2025 continua il trend positivo di iscrizioni, registrando un aumento medio del 34 (1.269 iscritti di cui 82,19%; per l’edizione 2023-24 vi erano state 948 iscrizioni di cui 82,23% femmine)

Per l’annata 2025-26, in considerazione del trend positivo degli iscritti, sono stati attivati cinque corsi in più rispetto alla precedente.

Come lo scorso anno, per il recupero delle iscrizioni, oltre ai due appuntamenti presso la sede della 1^ Circoscrizione del 3 e 9 ottobre, è prevista la possibilità di procedere all’iscrizione anche tutti i giovedì di ottobre e novembre presso il Palazzetto Gavagnin, previo appuntamento.

Riconoscimenti ottenuti

La proposta ha mantenuto la definizione di “progetto” mettendosi continuamente a confronto con i cambiamenti di questi anni riuscendo a cogliere sempre grandi consensi. La prospettiva volutamente dinamica del progetto ha visto di anno in anno l’avvio sperimentale di interventi sempre diversificati a fronte dello stabilizzarsi di altri.

L’iniziativa coinvolge ogni anno centinaia di utenti ed ha avuto diversi riconoscimenti nel panorama italiano ed europeo: è stata classificata tra le “buone pratiche” della European Guide of Healthy Physical Activity and Sports Programmes, si è aggiudicata la VI edizione del Premio Nazionale Sport e Cultura in quanto “eccellenza nel panorama italiano, un programma dall’approccio scientifico verso l’esercizio fisico che promuove salute e benessere”.

La promozione dell’attività fisica ha ricevuto una crescente considerazione da parte delle autorità sanitarie nazionali che l’hanno inserita nelle linee progettuali.

Inoltre le indicazioni della ricerca internazionale, le “buone pratiche” locali, le sempre più numerose azioni delle organizzazioni sanitarie internazionali e delle amministrazioni pubbliche forniscono elementi molto espliciti per definire economicamente vantaggioso, culturalmente rilevante e politicamente necessario l’investimento preventivo pubblico e privato sull’attività fisica per una corretta idea di salute e di benessere.

Negli ultimi anni il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale ha rappresentato un’emergenza sanitaria che ha richiamato l’attenzione di tutti coloro che programmano e gestiscono le risorse sanitarie. Di fronte al progressivo allungamento della vita, l’incremento degli anni passati in buona salute e la riduzione degli anni di disabilità e di dipendenza rappresentano due obiettivi fondamentali. Ormai è un dato di fatto che la pratica di attività fisica rappresenti un elemento basilare per il raggiungimento di queste finalità.

D’altra parte è sempre più evidente che per gli Enti Pubblici non è ragionevole pensare alle persone in età matura solo in quanto utenti di servizi sociali o sanitari: l’andamento demografico della popolazione impone di investire sull’età argento in termini di salute e benessere, oltre che di risorsa di tempo disponibile e competenze.