Amministrazione  di Sona intitolerà una strada al carabiniere morto in un attentato.

Amministrazione  di Sona intitolerà una strada al carabiniere morto in un attentato.

Il Comune di Sona sceglie di intitolare una via della nuova lottizzazione detta “Benedetti” nella frazione di Lugagnano ad un carabiniere morto nell’attentato di Nassirya del 27 aprile 2006.

Perchè come spiega il Sindaco del Comune di Sona, Gianluigi Mazzi:

 “Enrico Frassanito, l’unico superstite dell’attentato di Nassiriya in cui persero la vita i militari Nicola Ciardelli, Franco Lattanzio e Carlo De Trizio, che morì purtroppo dopo dieci giorni d’agonia, dimorò a Lugagnano, in Via Magellano, dal gennaio 1996 al maggio 1997. Tanti concittadini forse non lo sapevano, per questo vorrei rimanesse nella memoria del nostro Comune con una via a lui dedicata.”

L’odonomastica, ovvero la denominazione di vie, strade e piazze, è importante perché aiuta a leggere e interpretare la realtà a partire da fatti storici e di cronaca, da mutamenti socio-economici che si verificano a livello nazionale o locale.

Per questo motivo continua il sindaco:

“Gestisco personalmente la dedica delle vie nel Comune di Sona. Attribuisco molto valore al significato di scegliere un nome rispetto ad un altro. Questa occasione ci offre l’opportunità di onorare il senso del dovere dell’Uomo Frassanito e di ringraziare i Carabinieri per i quali era Sottotenente, l’Arma che tanto fa’ per la nostra nazione e per il nostro Comune di Sona.”

Questa intitolazione avviene a qualche anno di distanza dalla dedica di una via al militare che prestava ordine nella Caserma di Sona-Sommacampagna e che morì in via Beccarie durante un servizio stradale.

Il Sindaco ha anche anticipato la prossima dedica:

“Sarà per una donna, Marisa Bellisario, manager e politico di grandi valori e di grande valore. L ’intitolazione avrà l’obiettivo di ricordarne i tanti meriti e di contribuire alla formazione di una mentalità, anche nel Pubblico settore, che dia pari rilievo al lavoro di donne e uomini, tanto più quando offrono alle future generazioni, solide basi su cui pianificare il proprio futuro.”

Il sottoufficiale Frassanito, già insignito della Croce della Nato per il servizio reso all’estero in una precedente missione in Bosnia, era partito per l’Iraq il 9 aprile del 2006. Sarebbe dovuto rientrare ad agosto. Invece perse la vita per le estese e profonde ustioni provocate dall’esplosione di un ordigno su cui transitò il mezzo che lo ospitava. Il 18 luglio 2006 fu data postuma la Croce d’Onore. Quella che si da ai militari impegnati in operazioni militari e civili all’estero vittime di atti di terrorismo o di atti ostili.

G R