La palazzina di Comando diventa la prosecuzione del museo di Castelvecchio.

La palazzina di Comando diventa la prosecuzione del museo di Castelvecchio.

Un modello che consente di valorizzare in modo significativo il patrimonio artistico cittadino, fino ad oggi conservato nei depositi.  Potenziare anche il servizio delle biblioteche specialistiche, richiesto dai fruitori ma  penalizzato da spazi fino ad oggi inadeguati.
Per la vicinanza strategica con il museo di Castelvecchio, ne diventa una naturale espansione. Così come pure la funzione di deposito delle collezioni del museo di Storia Naturale svolta fino ad oggi proseguirà in forma più ampliata.
Gli spazi a disposizione sono di dimensioni importanti, distribuiti su due piani .
Al piano terra ci saranno le biblioteche specialistiche, quelle dedicate a Castelvecchio, alla Galleria d’Arte Moderna e al museo di Storia Naturale, al piano primo ci sarà invece il vero e proprio ‘museo deposito’.
 La zona ovest del piano terra sarà riservata alle biblioteche specialistiche del Museo di Castelvecchio e della Gam. La zona est a quelle del Museo di Storia Naturale, con le sezioni di Zoologia e Botanica.
 Inoltre al piano terra ci saranno  la caffetteria, sale dedicate alla lettura, bookshop, aule didattiche con postazioni informatiche, oltre  ai locali di servizio come guardaroba e bagni.
Il museo deposito sfrutterà gli spazi del primo piano della palazzina ospitando fino a  500 opere, alcune delle quali mai esposte prima d’ora.  Saranno percorsi con temi che stimoleranno i visitatori a scoprire intere collezioni, la loro provenienza e il legame con la città.
Il progetto definitivo è in fase di chiusura per tutto il complesso dell’Arsenale a cura dell’ATI Politecnica.
Dopo le demolizioni a gennaio degli edifici non vincolati, ora tocca al rifacimento dei tetti,  per i quali la commissione sta decidendo l’impresa appaltatrice in questi giorni.
L’ assessore alla cultura Briani ha spiegato che:
“L’idea di base è  quella di valorizzare e veicolare lo straordinario patrimonio artistico e culturale conservato nei musei civici in chiave moderna.  Strumenti, modalità e servizi attrattivi sia verso i turisti che i veronesi. Vogliamo offrire un’accoglienza all’altezza delle aspettative, che fino ad oggi purtroppo ha risentito della mancanza di spazi adeguati. Questo progetto ci permette inoltre di valorizzare il nostro patrimonio e far conoscere ai cittadini la straordinaria ricchezza conservata nei nostri depositi. La palazzina di Comando diventa così la naturale prosecuzione del museo di Castelvecchio, un anello di congiuntura tra il quartiere di Borgo Trento e il centro storico. Vogliamo che diventi un luogo vivo in ogni sua parte, fruibile a tutti e in particolare ai giovani. In questa direzione va la scelta di dotarlo di quei servizi che oggi non possono mancare in un museo moderno, dove l’arte e la cultura del passato interagiscono con i linguaggi e gli strumenti del futuro”.
G.R.