Verona, messa in sicurezza del Novare con uno scolmatore nuovo.

L’alluvione dell’autunno 2018 ha portato all’ esondazione del Novare fra Arbizzano e Parona, con numerosi e ingenti allagamenti a danno di abitazioni, attività commerciali e campagne.

 Per evitare che possa accadere di nuovo, entro giugno sarà ultimato l’ampio intervento di sistemazione, con il completamento dello scolmatore di piena per la raccolta e la deviazione delle acque, posizionato in località Arbizzano, nel comune di Negrar di Valpolicella, in corrispondenza dell’incrocio tra via Case Zamboni e via Venezia.

Per la costruzione dello scolmatore, posizionato nel punto di congiunzione naturale del torrente Novare e del Vaio del Ghetto ad Arbizzano, è stata necessaria la posa di una tubazione scatolare interrata di grande dimensioni (3,5 m. di larghezza per 2 m. di altezza). La struttura, in occasione di eventi meteorologici straordinari, consentirà di intercettare e deviare gran parte delle acque dei due torrenti, evitandone l’esondazione in direzione di Parona. L’eccedenza del corso d’acqua andrà convogliato per circa 1,2 km in direzione della località del Nassar, nel comune di San Pietro in Cariano. Qui confluirà nel torrente Negrar, per poi riversarsi definitivamente in Adige. La condotta sarà in grado di trasportare fino a 18 mila litri al secondo d’acqua, limitando la portata sul tratto d’alveo che raggiunge Parona.

L’ampia opera, interamente curata dal Consorzio di Bonifica Veronese, è stata visionata  dall’ assessore ai Lavori pubblici Luca Zanotto, in un sopralluogo con il presidente del Consorzio di Bonifica Veronese Alex Vantini e il direttore generale l’ing. Roberto Bin. Presenti anche il sindaco di Negrar Roberto Grison e il direttore tecnico del Consorzio di Bonifica Veronese e capoprogetto dell’opera Andrea De Antoni.

Inoltre, sono alle fasi conclusive anche i lavori per la posa di tubazioni interrate in grado di scongiurare allagamenti in località Novare – Palazzina e nella piazza di Arbizzano. Inoltre, si sta restaurando il torrente Novare nel tratto compreso tra villa Novare e l’attraversamento del corso d’acqua in corrispondenza della strada provinciale 4 della Valpolicella

Il costo complessivo degli interventi di bonifica del torrente è di 4 milioni e mezzo di euro, finanziato attraverso le risorse previste dal Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale, a seguito della tempesta Vaja e, successivamente, destinate, ai territori colpiti, dal Commissario Delegato per la Regione Veneto, il Governatore Luca Zaia.

“Un intervento che garantisce la messa in sicurezza di un torrente che, nel 2018 – ricorda l’ass. Zanotto –, per il repentino rigonfiamento del suo corso d’acqua, è divenuto la causa di molti problemi per la località di Parona, duramente colpita dall’ esondazione. Un particolare ringraziamento al Consorzio di Bonifica Veronese per la sensibilità dimostrata verso questo problema e, soprattutto, nei confronti della sicurezza di questa parte del territorio. Il clima è cambiato, con forme temporalesche sempre più di carattere straordinario. Per questo va perseguita un’opera di prevenzione costante, che ci metta nelle condizioni di garantire, anche in caso di un forte afflusso di acqua, la massima sicurezza dei cittadini”.

“Si tratta di uno dei quattro interventi realizzati nel Comune di Negrar – spiega il sindaco Grison – tra le località di Santa Maria e Arbizzano, da parte del Consorzio di Bonifica Veronese per la messa in sicurezza del torrente Novare. Un’opera di prevenzione per il futuro che, in caso di un nuovo ingrossamento del flusso d’acqua, sarà in grado farne defluire una parte alleggerendo il carico in direzione di Parona”.

“Un’opera necessaria – precisa il presidente Vantini –, che ci permette di garantire la sicurezza del torrente Novare, le cui acque, grazie allo scolmatore, in caso di repentino ingrossamento, saranno convogliate e deviate fino al torrente del Nassar. Considerate che, nel nubifragio del 2018, nel punto di congiunzione dei due torrenti, aventi portata massima di 6 mila litri al secondo, sono confluiti tra i 25 ed i 30 mila litri al secondo. Una massa d’acqua che esondando si è riversata nei territori di Arbizzano e Parona. Grazie allo scolmatore, che può deviare fino a 18 mila litri al secondo, questo genere di situazioni saranno definitivamente evitate”.

Il progetto è stato redatto dai tecnici del Consorzio di Bonifica Veronese, con il supporto del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università di Padova.

G R