Coronavirus: l’assessore Tiberio ringrazia tutto il personale che opera nel mondo scolastico di Villafranca.

L’assessore Anna Lisa  Tiberio ufficialmente ringrazia Dirigenti scolastici, docenti , coordinatori ed educatori  per il grande lavoro che stanno svolgendo in questi giorni nelle scuole di Villafranca per mantenere i contatti con i bambini e le loro famiglie.

Come si evince dalla circolare ministeriale “Per la scuola dell’infanzia è opportuno sviluppare attività, per quanto possibile e in raccordo con le famiglie, costruite sul contatto “diretto” (se pure a distanza), tra docenti e bambini, anche solo mediante semplici messaggi vocali o video veicolati attraverso i docenti o i genitori rappresentanti di classe, ove non siano possibili altre modalità più efficaci. L’obiettivo,  per i più piccoli, è quello di privilegiare la dimensione ludica e l’attenzione per la cura educativa precedentemente stabilite nelle sezioni.

Per la scuola primaria (ma vale anche per i successivi gradi di istruzione), a seconda dell‘età, occorre ricercare un giusto equilibrio tra attività didattiche a distanza e momenti di pausa, in modo da evitare i rischi derivanti da un’eccessiva permanenza davanti agli schermi. La proposta delle attività deve consentire agli alunni di operare in autonomia, basandosi innanzitutto sulle proprie competenze e riducendo al massimo oneri o incombenze a carico delle famiglie (impegnate spesso, a loro volta, nel “lavoro agile”) nello svolgimento dei compiti assegnati.

Non si tratta, dunque, di nulla di diverso da quanto moltissime maestre e maestri stanno compiendo in queste giornate e stanno postando sul web, con esperienze e materiali che sono di aiuto alla comunità educante e costituiscono un segnale di speranza per il Paese”.

 Qualsiasi sia il mezzo attraverso cui la didattica si esercita, non cambiano il fine e i principi. Nella consapevolezza che nulla può sostituire appieno ciò che avviene, in presenza, in una classe, si tratta pur sempre di dare vita a un “ambiente di apprendimento”, per quanto inconsueto nella percezione e nell’esperienza comuni, da creare, alimentare, abitare, rimodulare di volta in volta.

Il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso videoconferenze, videolezioni, chat di gruppo; la trasmissione ragionata di materiali didattici, attraverso il caricamento degli stessi su piattaforme digitali e l’impiego dei registri di classe in tutte le loro funzioni di comunicazione e di supporto alla didattica, con successiva rielaborazione e discussione operata direttamente o indirettamente con il docente, l’interazione su sistemi e app interattive educative propriamente digitali: tutto questo è didattica a distanza.

  Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento.

La didattica a distanza prevede infatti uno o più momenti di relazione tra docente e discenti, attraverso i quali l’insegnante possa restituire agli alunni il senso di quanto da essi operato in autonomia, utile anche per accertare, in un processo di costante verifica e miglioramento, l’efficacia degli strumenti adottati, anche nel confronto con le modalità di fruizione degli strumenti e dei contenuti digitali – quindi di apprendimento – degli studenti, che già in queste settimane ha offerto soluzioni, aiuto, materiali. E’ ovviamente da privilegiare, per quanto possibile, la modalità in “classe virtuale”.

La didattica a distanza, in queste difficili settimane, ha avuto e ha due significati.

Da un lato, sollecita l’intera comunità educante, nel novero delle responsabilità professionali e, prima ancora, etiche di ciascuno, a continuare a perseguire il compito sociale e formativo del “fare scuola”, ma “non a scuola” e del fare, per l’appunto, “comunità”. Mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza, combatte il rischio di isolamento e di demotivazione.Le interazioni tra docenti e studenti possono essere il collante che mantiene, e rafforza, la trama di rapporti, la condivisione della sfida che si ha di fronte e la propensione ad affrontare una situazione imprevista.

Dall’ altro lato, è essenziale non interrompere il percorso di apprendimento. La declinazione in modalità telematica degli aspetti che caratterizzano il profilo professionale docente, fa sì che si possa continuare a dare corpo e vita al principio costituzionale del diritto all’ istruzione. Ma è anche essenziale fare in modo che ogni studente sia coinvolto in attività significative dal punto di vista dell’apprendimento, cogliendo l’occasione del tempo a disposizione e delle diverse opportunità (lettura di libri, visione di film, ascolto di musica, visione di documentari scientifici…) soprattutto se guidati dagli insegnanti.

La didattica a distanza può essere anche l’occasione per interventi sulle criticità più diffuse. Nella gestione dell’emergenza sono state sollecitate le migliori energie operative, pubbliche e private; è stata realizzata in pochissimi giorni – grazie all’azione della task force creata dall’ amministrazione – un’apposita area sul sito internet del Ministero, attraverso la quale le istituzioni scolastiche hanno potuto trovare le prime risposte alle domande più comuni sulle procedure organizzative e hanno potuto accedere a una sezione realizzata appositamente per consentire, nelle più diverse forme, di attivare didattica a distanza.

Si è così cercato di venire incontro alle esigenze delle istituzioni scolastiche meno dotate a livello tecnologico con quelle delle realtà più avanzate sul fronte dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella didattica, istituzioni che hanno prontamente messo a disposizione le proprie competenze e professionalità. Già dai primi momenti dell’emergenza sanitaria si è verificata una gara di solidarietà tra le scuole del Paese, tra docenti, personale ATA, direttori dei servizi generali e amministrativi, dirigenti scolastici e tra gli stessi alunni.

Anche il mondo professionale, delle imprese, dell’associazionismo non ha mancato di mettere a disposizione servizi e risorse a vantaggio delle scuole e dei docenti.  La Scuola ha il compito di rispondere in maniera solida, solidale e coesa, dimostrando senso di responsabilità, di appartenenza e di disponibilità, ma soprattutto la capacità di riorganizzarsi di fronte a una situazione imprevista, senza precedenti nella storia repubblicana, confermando la propria missione. Perché la lontananza fisica, quando addirittura non l’isolamento, non possono né devono significare abbandono.

Per quanto riguarda gli alunni con disabilità, il punto di riferimento rimane il Piano educativo individualizzato. La sospensione dell’attività didattica non deve interrompere, per quanto possibile, il processo di inclusione.  Come indicazione di massima, si ritiene di dover suggerire ai docenti di sostegno di mantenere l’interazione a distanza con l’alunno e tra l’alunno e gli altri docenti curricolari o, ove non sia possibile, con la famiglia dell’alunno stesso, mettendo a punto materiale personalizzato da far fruire con modalità specifiche di didattica a distanza concordate con la famiglia medesima, nonché di monitorare, attraverso feedback periodici, lo stato di realizzazione del PEI.  Resta inteso che ciascun alunno con disabilità, nel sistema educativo di istruzione e formazione italiano, è oggetto di cura educativa da parte di tutti i docenti e di tutta la comunità scolastica. E’ dunque richiesta una particolare attenzione per garantire a ciascuno pari opportunità di accesso a ogni attività didattica.

Importanti le circolari ministeriali per garantire ai Dirigenti  una  corretta applicazione normativa e per dare loro Linee guida coerenti nel rispetto dell’Autonomia scolastica e della libertà di insegnamento tutelata dalla Costituzione italiana.  Ogni  docente mette in atto azioni curricolari tese a perseguire obiettivi disciplinari delle Indicazioni nazionali per la Scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione proposti  nei Consigli di classe ed inseriti nei Piani dell’Offerta formativa triennale. Oggi, più che in altri tempi, i docenti sono chiamati a gestire l’efficacia della comunicazione e della relazione con nuove strategie attive.

 L’ assessore Tiberio chiede alla stampa , che tutte le buone prassi messe in atto nelle scuole villafranchesi vengano valorizzate anche dai mezzi di comunicazione locali per promuovere una didattica innovativa ed in linea con le Direttive nazionali.

“Il mio plauso va a tutte  le docenti e le educatrici  che hanno saputo armonizzare le loro competenze disciplinari con quelle digitali mai disgiunte da quelle umane e relazionali. Comprendo pienamente quanto manchi il gruppo classe o di sezione  ed il clima relazionale che si viene ad instaurare nella quotidianità scolastica . Comprendo che l’ambiente di apprendimento sia fondamentale ad un approccio  motivazionale cognitivo  efficace. Capisco quanto ai bimbi manchino i loro compagni e le maestre, i loro sorrisi, i loro abbracci e i reciproci incoraggiamenti. Ora siamo qui , lontani ma uniti , tutti insieme ad affrontare una nuova sfida educativa.”

Un sentito  grazie  viene rivolto anche sui social a questi insegnanti dall’ assessore Tiberio Anna Lisa  che sta raccogliendo buone pratiche che diventeranno patrimonio educativo della nostra Comunità. Un sentito grazie ai Dirigenti scolastici garanti di  azioni tese ad organizzare l’attività scolastica  secondo criteri di efficienza e di efficacia formativa   promuovendo l’attuazione del diritto all’ apprendimento dei discenti e la qualità dei processi formativi.

“ Sono sicura che questi momenti offriranno momenti di condivisione progettuale  oltre i nostri confini grazie a  chi ogni giorno usa il webinar. Si implementeranno percorsi di ricerca nei settori della Psicologia , della Pedagogia e della metodologia didattica. Per questo si sta già pensando a quali strategie mettere in campo quando questa emergenza finirà- perché ogni bimbo avrà bisogno di rassicurazione , conforto e di tanto amore e di essere valorizzato per i progressi  raggiunti. Li ritroveremo più grandi e con tanto bisogno di amici, di giocare all’aria aperta, di sfogliare un quaderno o un libro con la maestra, di fare grandi cartelloni  con i propri compagni…  Vi prometto che realizzeremo un grande arcobaleno tutti insieme che appenderemo sul  magico castello perché “ Andrà tutto bene”. Questo si legge su molti balconi, anche su quello del Municipio di  Villafranca di Verona. E  tutti gli arcobaleni saranno portati all’ interno del castello in una giornata di festa  quando i bimbi torneranno  a scuola. E sarà proprio  una bella giornata”.