Nuovo modello nazionale del Piano Educativo Individualizzato, “sinergia tra mondo scuola ed associazioni”.

Arriva nelle scuole il nuovo modello nazionale del PEI, il Piano Educativo Individualizzato, per alunne e alunni con disabilità. Il documento, molto atteso, è stato inviato questa mattina agli Istituti scolastici, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado, corredato da apposite Linee Guida. Si tratta del documento che contiene la progettazione individualizzata per ciascuna studentessa e ciascuno studente con disabilità per garantirne l’inclusione scolastica: professionalità necessarie, strumenti di supporto, interventi educativo-didattici, obiettivi, modalità di valutazione. Il PEI sarà redatto dal Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione (il GLO) coinvolgendo l’intero team dei docenti di classe, le famiglie, gli operatori sanitari.

“Previsto da una norma del 2017, il nuovo PEI è rimasto a lungo in lavorazione, senza che si arrivasse mai a emanarlo – ricorda il Ministero che si è messo subito al lavoro, con le strutture ministeriali e, in particolare, con chi si occupa di inclusione, per emanare uno strumento in grado di aiutare a migliorare la qualità dell’inclusione.  Lavorando a stretto contatto con le Associazioni che rappresentano alunne e alunni con disabilità, con le scuole, con gli insegnanti la proposta è stata più incisiva . Da pochi giorni si è aperto  un nuovo capitolo per l’inclusione,  che resta centrale. Previsto nella legge di bilancio appena approvata un piano per l’assunzione di 25mila docenti di sostegno”.

Il PEI ruota attorno al rafforzamento del principio della presa in carico dell’alunno da parte di tutta la comunità scolastica. Anche per questo la legge di bilancio, oltre al Piano di assunzioni sul sostegno, prevede fondi per un’adeguata formazione sui temi dell’inclusione per tutto il personale. Per quest’anno le scuole potranno continuare ad utilizzare i modelli già redatti o aggiornarli dopo aver ricevuto una specifica nota il 13 gennaio . In ogni caso il nuovo modello di PEI dovrà essere adottato nel prossimo anno scolastico e utilizzato già per il cosiddetto PEI provvisorio da predisporre, per i neo iscritti, entro il prossimo 30 giugno.

Quattro gli assi attorno a cui è costruito il Piano, di cui saranno poi osservati gli esiti:

– Dimensione della Socializzazione e dell’Interazione
– Dimensione della Comunicazione e del Linguaggio
– Dimensione dell’Autonomia e dell’Orientamento
– Dimensione Cognitiva, Neuropsicologica e dell’Apprendimento

A seguito dell’osservazione del contesto scolastico – che introduce la nuova prospettiva bio-psico-sociale dell’ICF -, delle risorse professionali e strumentali disponibili, delle eventuali barriere (anche architettoniche) esistenti, saranno indicati gli obiettivi didattici, gli strumenti  e gli ausili necessari, le strategie e le modalità per realizzare un ambiente di apprendimento inclusivo. Il PEI esplicita le modalità di sostegno didattico, compresa la proposta del numero di ore di sostegno alla classe, le modalità di verifica, i criteri di valutazione, gli interventi di inclusione svolti dal personale docente nell’ambito della classe e in progetti specifici, la valutazione in relazione alla programmazione individualizzata, gli eventuali interventi di assistenza igienica e di base, la proposta delle risorse professionali da destinare all’assistenza, all’autonomia e alla comunicazione.

Il Ministero organizzerà, così come già avvenuto per la reintroduzione dei giudizi descrittivi alla primaria, appositi momenti di formazione sul nuovo modello, per supportare le scuole. Da giorni è disponibile, all’indirizzo www.istruzione.it/inclusione-e-nuovo-pei/, una pagina dedicata all’argomento con le FAQ per il personale della scuola e le famiglie. Il Ministero lavora anche alla predisposizione di uno strumento informatico di compilazione del PEI in grado di interagire con le banche dati esistenti, parte del progetto di digitalizzazione che sta modernizzando radicalmente il Ministero per migliorare il lavoro delle scuole e le relazioni con le famiglie.

“ E proprio in quest’ottica oggi pomeriggio continuerà il percorso di Formazione” Villafranca Città blu” che sta impegnando più di duecento docenti. Il tema dell’inclusione deve partire proprio da percorsi di sensibilizzazione che riguardano tutti i cittadini. Come Assessore dell’istruzione, legalità e lavoro sono molto soddisfatta del percorso attivato che ci sprona tutti a lavorare per oggi ma con una visione strategica anche di orientamento sul mondo del lavoro e di sostegno alle famiglie. Il tema merita risorse e lungimiranza progettuale. Villafranca risponde quindi a pieno titolo alle Direttive nazionali e Linee Guida ma deve essere e diventare sempre più un motore propulsivo. Il progetto deve essere replicato in altri Comuni. Intanto grazie ai docenti e alla loro rete siamo arrivati anche nella più piccola scuola. Ringrazio la Regione Veneto perché noi Assessori non ci siamo mai sentiti soli ma in grande collegamento con gli Uffici preposti provinciali diretti dal dottor Barresi Albino e regionali diretti dalla dottoressa Carmela Palumbo. Utilizzeremo sempre più tutti i linguaggi, anche multuimediale e cinematografico per promuovere inclusione:la vera inclusione che è fatta di piccole e grandi azioni quotidiane e di sguardi tesi al futuro” dichiara la dottoressa Anna Lisa Tiberio.

Il modo associativo partecipa costantemente nell’attuazione di progetti di inclusione e stili di vita sani, si segnala la collaborazione della scuola veronese con l’associazione ANAS (Assoc. Nazionale di Azione Sociale) che ha sempre affrontato le tematiche dell’inclusione con progettualità ed interventi innovativi,  e che porta avanti dal 2014 un progetto denominato “Non troppo piccoli per parlare di alcool”. Sentito il Portavoce regionale ANAS Dr. Francesco Bitto lo stesso ha espresso “Un plauso per le attività che porta avanti la scuola veronese, è importante la sinergia tra mondo scuola e associazioni, noi del sociale non possiamo far altro che affiancare e condividere il modus operandi portato avanti negli anni anche dalla Rete Cittadinanza e Costituzione fatta di istituti veronesi, mi preme ricordare infine come il Comune di Villafranca sia spesso precursore di attività che vengono sviluppate poi in tutta la provincia, segnale questo di lungimiranza da parte delle istituzioni scolastiche e degli amministratori locali che seguono il settore scolastico”.