Al Parco Natura Viva purtroppo è deceduto il rinoceronte più anziano al mondo

Il più anziano esemplare di rinoceronte al Mondo a sopravvivere in un parco zoologico è deceduto all’età di 54 anni. Il suo nome era Toby e la notizia è stata fornita dal Parco Natura Viva di Bussolengo nel quale l’animale gigante viveva serenamente. In realtà l’animale faceva parte della sottospecie dei rinoceronti bianchi meridionali, l’unica a sopravvivere ancora al mondo in natura.
Il vecchio cuore di Toby quest’anno non è riuscito ad affrontare le soglie dell’inverno e per questo è stato accompagnato nell’ultimo viaggio da tutti quelli che sono potuti accorrere nella serata del 6 ottobre: il curatore generale, i suoi keeper, i medici veterinari, gli etologi e il CEO Cesare Avesani Zaborra che afferma: “Sapevamo che sarebbe accaduto prima o poi ma salutare l’ultima ora del ‘gigante buono’ che ha costruito con noi la storia dell’ultimo mezzo secolo, resta profondamente triste”.
In ogni caso l’apporto di Toby per la salvaguardia della biodiversità non terminerà con il decesso: dopo l’autopsia già effettuata dall’Università di Padova, vivrà la sua seconda vita al Museo delle Scienze di Trento (MuSe) in modo che possa continuare a dare un volto e una forma alle migliaia di rinoceronti che vengono annientati ogni anno. Infatti solo negli ultimi 10 anni, sono stati 9.885 gli esemplari uccisi per estrarne il corno e immetterlo sul mercato nero internazionale.
A sentire particolarmente la mancanza di Toby saranno anche i 14 ippopotami e i nyala nati e cresciuti sotto la sua ombra, che condividevano con lui l’unico reparto d’Europa nel quale queste specie coabitavano. Era un nonno acquisito – tanto mastodontico quanto paziente – soprattutto per i piccoli ippopotami, ai quali ha sempre concesso di giocare con il suo corno e con la sua coda.
“In realtà – ricorda il CEO Cesare Avesani Zaborra del Parco Natura Viva – sono stati proprio loro a supportarlo in un momento difficilissimo della sua vita che lo ha portato nel 2012, già anziano, a dover affrontare la morte di Sugar, sua fedele compagna di vita”. Ebbene si, così se ne va un altro pezzo di biodiversità del ‘900 mentre la corsa contro l’estinzione, che in natura non lascia il tempo agli animali di riprodursi e ripopolare i territori, si gioca sempre di più all’interno dei parchi zoologici. Argomento, quello della conservazione della biodiversità, al centro della conferenza annuale dell’Associazione Mondiale degli Zoo e degli Acquari iniziata ieri.

L C

Fonti: https://www.mattinodiverona.it/