L’Università di Verona premia una studentessa per la rete internazionale Verona-Zambia

Ad una studentessa rifugiata in Africa, precisamente in Zambia, ma originaria del Congo, è stata assegnata una borsa di studio bandita dall’Università di Verona nell’ambito di Uni-Co-Re 4.0. Si tratta della quarta edizione del progetto di corridoi umanitari per studenti rifugiati promosso dalla rete formata dall’Alto commissariato Onu per i Rifugiati e 32 università italiane del Verona-Zambia.
Con l’inizio del prossimo anno accademico 2022-2023 la studentessa, selezionata per merito e motivazioni tra 18 candidati, frequenterà il corso di laurea magistrale internazionale in Molecular and medical biotechnology. “L’ateneo – afferma il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini – conferma il suo ruolo di testimone attivo nell’accogliere, includere e cooperare al fine di contribuire al miglioramento della qualità di vita delle persone e alla formazione delle giovani generazioni”.
I rifugiati portano assieme a loro un bagaglio di competenze, forza, conoscenze e determinazione che arricchisce le comunità ospitanti, diventando risorsa preziosa per la società e per il bene comune. Secondo i dati 2021, soltanto il 5% dei rifugiati ha accesso all’istruzione universitaria, a fronte di una media pari al 38% a livello globale; un dato che richiede interventi per supportare titolari di protezione e richiedenti asilo già arrivati nei paesi di accoglienza, ma anche progetti che diano l’opportunità ai vari studenti e studentesse di arrivare in maniera regolare e sicura nel nostro Paese per proseguire i propri studi.
Essenziale per la buona riuscita delle prossime fasi del progetto, dalla preparazione del viaggio all’accoglienza nell’ateneo veronese, sarà la collaborazione a livello nazionale e locale, la prima con Unhcr Italia, con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Diaconia valdese, Caritas italiana, Gandhi caritas, mentre la seconda, dal momento dell’arrivo, con i partner locali. Ogni partner, in modo diverso, assicurerà insieme alle università il supporto necessario agli studenti e alle studentesse. Particolarmente di maggiori dimensioni, diversificata e in crescita, rispetto alla scorsa edizione (Uni-Co-Re 3.0), la composizione del tavolo di lavoro costituitosi a Verona; ne fanno a tuttora parte Caritas diocesana veronese, Comune di Verona – assessorato alla cultura e alle pari opportunità, Centro studi immigrazione (Cestim), Camera avvocati immigrazionisti del triveneto (Cait), Esu Verona, Commissione sinodale per la diaconia, Comunità ebraica di Verona e Vicenza, Fondazione Nigrizia, Migrantes, Unione delle comunità islamiche d’Italia (Ucoii) e Unione delle comunità ebraiche italiane. Prendendo spunto dall’esperienza Unicore, tale collaborazione mira più in generale a favorire una migliore conoscenza delle opportunità, ma persino delle problematicità, legate all’accoglienza e al diritto allo studio per richiedenti asilo e rifugiati.

L C

Fonti: https://www.mattinodiverona.it/