L’assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi replica al comunicato diramato sabato 29 marzo a firma delle associazioni Circolo Pink LGBTE Verona, Laboratorio autogestito Paratod@s, Osservatorio Migranti Verona, Rifondazione Comunista Verona, Alberto Sperotto, Non Una di Meno Verona.
Nella nota, in generale si accusa l’Amministrazione comunale veronese di seguire una modalità di azione simile alle precedenti amministrazioni, mettendo in mostra la sicurezza come priorità e spettacolarizzando gli sgomberi, temendo che il progetto di cambiamento culturale a Verona sia già più che tramontato.
“Essere un’Amministrazione che apre tavoli di dialogo e confronto con realtà prima precluse è cosa ben diversa da legittimare la presenza di persone dedite a reati in un luogo che già è stato teatro di episodi violenti e in condizioni igieniche negative il che, nello stato attuale, costituisce un potenziale rischio per i cittadini – evidenzia l’assessora Zivelonghi -. Le situazioni di marginalità sono analizzate e affrontate, e non vanno confuse con quelle di illegalità e rischio per la comunità”.
L C