Tocatì un patrimonio condiviso da tutti a Verona

Si è tenuto sabato 16 settembre nella mattinata in Cortile Mercato vecchio la settima edizione del simposio “Tocatì, un Patrimonio Condiviso” nell’ambito del Forum Internazionale della Cultura Ludica del Tocatì. Un momento storico, poiché è il primo dopo l’entrata di Tocatì nel Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, ufficialmente avvenuta, in Marocco, il 1° dicembre 2022, durante il 17° Comitato intergovernativo della Convenzione UNESCO del 2003, di fronte a ben 2000 delegati provenienti da 180 Stati.

Comunità e istituzioni del partenariato di candidatura del Festival al Registro delle Buone Pratiche di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, Italia, Belgio, Cipro, Croazia e Francia, si sono incontrate per riflettere insieme sull’uso del Registro a livello internazionale, nazionale e locale. Un’occasione per fare un bilancio ma anche per celebrare i venti anni della Convenzione.

A fare gli onori di casa il vicepresidente dell’Associazione Giochi Antichi AGA Giuseppe Giacon, seguiti poi dagli interventi del sindaco veronese Damiano Tommasi e dal responsabile dell’ufficio Conservazione e valorizzazione sito UNESCO e Cinta Muraria del Comune di Verona Ettore Napione. Presente persino l’assessora alla Cultura e ai Rapporti UNESCO Marta Ugolini.

“In questo momento – ha specificato il sindaco di Verona Damiano Tommasi – caratterizzato dal riconoscimento ricevuto dal Tocatì, pensavo a una delle particolarità che hanno i giochi di strada, che è l’assenza dell’arbitro, la vera natura dei giochi. È un po’ come quando, da ragazzini, si scopre che ci sono le maglie di colore diverso, iniziano ad esserci delle regole, un campo, un campionato e un arbitro. Cambia dunque la prospettiva, si alza la competitività, e così succede con il riconoscimento ricevuto. È arrivato un arbitro per cui la tutela di quel gioco rischia di andare perduta, così come la sua magia, e capisco che sia un ambito stretto, se ci pensiamo ragazzini abituati a giocare per strada, caratteristica che rende popolare e di tutti il Tocatì. Il ruolo di arbitro è tutelare le regole e quello che è il rigido protocollo che ha portato alla candidatura, anni di attività, di documenti e di garanzia che questo percorso sia davvero a tutela di tutti noi e di tutto il mondo dei giochi di strada. Sono sindaco da poco più di un anno, e credo che se il Tocatì oggi sia arrivato a questo punto sia merito di tutte le amministrazioni che sono passate, che si sono fatte tirare la giacca, che si sono fatte coinvolgere, alcune che hanno partecipato in prima persona, alcuni magari malvolentieri, ma ci sono stati. Per noi è una delle tante attività che, come Amministrazione, dobbiamo pensarla oltre a noi, perché è della città e di tutti, quindi è nostro dovere esserci, impegnarci e fare il nostro ruolo di promozione, di intervento, di garanzia affinché questo patrimonio sia e rimanga di tutti. Oggi più di ieri abbiamo questo ruolo di arbitro, riguardo al quale qualcuno magari ha un’idea negativa, ma in realtà è la garanzia che il gioco ci sia, che continui e che rimanga dentro alcuni binari, che non devono far togliere la poesia e la magia di quello che è il Tocatì. Se in questi giorni camminiamo per le strade della città ci accorgeremo che nulla sarà cambiato e, da quel punto di vista, questa è la nostra garanzia. Però in questo ruolo deve esserci una grande responsabilità di tutta la macchina amministrativa, perché adesso il Tocatì non è più di Verona, dell’Amministrazione, di A.G.A. o della singola associazione, ma di tutti, con la piccola differenza che ci sono dei custodi, che sono quelli che l’hanno fatto nascere, vivere, che hanno visto anche pagine della storia difficili da girare, ma che hanno davvero tutto il panorama e il percorso davanti per poter essere i migliori custodi di questa buona pratica che è patrimonio dell’umanità. Come città ne siamo orgogliosi, e questo si aggiunge al già riconosciuto patrimonio materiale dell’Unesco. Come sindaco, rappresentante delle istituzioni e cittadino veronese, è per me un grande orgoglio, con anche una responsabilità in più di ricoprire questo ruolo di garanzia. Ringrazio le istituzioni che ci sono state a fianco, il Ministero e l’Ufficio Unesco, e ricordo con emozione una delle prime nostre prime attività internazionali come Amministrazione quando siamo andati a Rabat per ricevere il riconoscimento”.

“Come ufficio Unesco, e sempre in linea con le indicazioni dell’Amministrazione, da adesso in poi abbiamo la responsabilità e l’orgoglio di gestire il sito patrimonio mondiale ma anche di dialogare, aiutare e supportare questo nuovo riconoscimento del Tocatì come buona pratica – ha chiarito infine Ettore Napione -. Cercheremo di coniugare la necessità di conservare e valorizzare il sito patrimonio materiale con lo spirito che già anima le piazze della città, che è patrimonio intangibile. Stiamo realizzando il Piano di gestione e speriamo di scrivere, insieme al Tocatì, un capitolo con le linee di azione concrete e obiettive come ci chiede il Ministero”.

L C