Una partita di calcio fa ripartire due donne vittime di violenza.

“Il Cuore in campo contro la Violenza”, iniziato lo scorso 8 marzo con la partita benefica tra le squadre femminili dell’Hellas Verona e del ChievoVerona Valpo, cui hanno partecipato artisti della Nazionale Italiana Cantanti e cui il sindaco Federico Sboarina ha dato il calcio d’inizio

La violenza di genere isola chi ne è vittima. Per uscire da questa spirale, la via della libertà è rappresentata dall’indipendenza psicologica e, soprattutto, da quella economica.

È partito da questo assunto il progetto “Il Cuore in campo contro la Violenza”, iniziato lo scorso 8 marzo con la partita benefica tra le squadre femminili dell’Hellas Verona e del ChievoVerona Valpo, cui hanno partecipato artisti della Nazionale Italiana Cantanti e cui il sindaco Federico Sboarina ha dato il calcio d’inizio. Grazie al quel primo incontro, si è promosso un percorso di inserimento sociale e lavorativo per due donne vittime di violenza domestica. Per ciascuna di loro, infatti, è stato possibile attivare una borsa di lavoro trimestrale all’interno di Progetto Quid. All’iniziativa hanno collaborato, con il patrocinio dell’Assessorato alle Pari opportunità, il Telefono Rosa di Verona che ha individuato le due signore, la Nazionale Cantanti e varie associazioni del territorio che hanno sostenuto il progetto.

Grazie a questo impegno comune, a fine luglio, sono stati attivati i due tirocini formativi che, conclusisi a metà novembre, sono già stati rinnovati per un altro trimestre.

I risultati delle attività legate a “Il Cuore in campo contro la Violenza” sono stati presentati, questa a palazzo Barbieri, dall’assessore alle Pari opportunità Francesca Briani, dal direttore generale della Nazionale Cantanti Gianluca Pecchini con Daniela Del Gaudio, da Anna Fiscale e Valeria Valotto per Progetto Quid e dalla rappresentante di Telefono Rosa Sara Gini. Presenti anche Maria Antonietta Bergamasco di D-Hub, Marisa Mazzi presidente dell’associazione “Isolina e…” e le rappresentanti dell’Hellas Verona Women.

“Questa progetto, sostenuto anche dal Dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio – ha detto l’assessore Briani – rappresenta un modello di proficua collaborazione, capace di tradursi in un intervento di inclusione sociale e di sostegno lavorativo concreto. È un’iniziativa che si inserisce appieno in queste giornate dedicate al contrasto alla violenza di genere e rappresenta una buona prassi per aiutare le donne a realizzare un percorso verso l’autonomia. Spero che questa sia la prima di altre iniziative che aiutano le donne a uscire dalla violenza e a ripartire”.

“La nostra missione – ha detto Pecchini – è quella di raccogliere fondi a favore di progetti di sostegno a persone in difficoltà, soprattutto bambini. Con queste borse di lavoro è stato fatto un piccolo gesto, ma è importante perché indica la giusta direzione. Noi continueremo ad essere presenti anche per il futuro”.

“Quid non ha offerto solo una possibilità di impiego – ha detto Valotto – ma soprattutto un luogo. Perché spesso, a causa della violenza, ci si sente intrappolate in ambienti che, invece, dovrebbero rappresentare la tranquillità della dimensione domestica. Noi quindi mettiamo a disposizione un luogo in cui sviluppare le proprie competenze e far crescere i propri sogni”.