Verona avrà il suo Central Park in tempi più veloci del previsto?

Siglato  tra Regione, Comune e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane l’Addendum che integra il Protocollo d’Intesa firmato dalle parti il 5 luglio 2019. Il nuovo documento definisce termini e condizioni per la valorizzazione dell’area dell’ex scalo merci ferroviario di Porta Nuova.

Questo documento integrativo è frutto della volontà, di procedere in modo tempestivo e coordinato nell’iter di realizzazione del progetto di riconversione dell’area, stabilendo più precisamente i ruoli dei soggetti attuatori.

Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane si impegna, entro 120 giorni dalla data odierna, ad individuare un operatore economico interessato ad acquisire e trasformare l’area e al quale sarà chiesto di elaborare la progettazione dell’ex scalo nel rispetto dei criteri individuati nel masterplan.

 L’operatore, a cui verrà riconosciuto il diritto di prelazione sull’acquisto delle aree, dovrà redigere entro sei mesi tutta la documentazione necessaria a completare l’iter di variante urbanistica per poter realizzare le opere.
Coma ha affermato il sindaco Sboarina:
“Il Central Park si farà e in tempi ancora più veloci di quanto previsto, sarà terminato nel 2024 grazie al documento che abbiamo firmato oggi . Per quella data la città avrà già il suo Central Park, un parco vivibile su una grande area che sarà destinata a verde. Sarà polo attrattivo per chi viene da fuori, turisti compresi, con spazi ricreativi, sportivi e culturali, piste ciclabili, aree attrezzate. Questo progetto è in assoluto una delle priorità della mia Amministrazione, è la mia visione di Verona. Un tessuto urbano non più diviso in due dai binari, con uno sviluppo urbanistico basato sulla rigenerazione senza consumo di suolo. Si toglieranno dal degrado edifici ed aree da anni in disuso per restituirli ai quartieri di appartenenza. Sono decenni che si parla di realizzare un’area verde in questa zona strategica della città.  In un anno così difficile e complicato, questo risultato rappresenta un orgoglio difficile da descrivere. Ringrazio i compagni di questo viaggio, dalla Regione alle Ferrovie, che hanno accettato la mia richiesta di avere un unico interlocutore nell’ing. Lebruto, una squadra che crede fermamente nel progetto, come del resto tutta la città”.
G R