La festa di San Zeno, Patrono di Verona, non passerà inosservata.

Il 21 maggio si festeggia San Zeno, ottavo vescovo di Verona,   originario della Mauritania, e  per questo motivo viene spesso chiamato “il Vescovo Moro”, da cui anche il colore scuro della sua statua, ed è uno dei più importanti simboli della città di Verona.

 Per via dei divieti a svolgere manifestazioni pubbliche, quest’anno non si terranno le consuete celebrazioni, per il giorno del Patrono di Verona.

Infatti il sindaco Federico Sboarina andrà davanti alla basilica di San Zeno per una breve cerimonia simbolica che celebri la festa cittadina, nella piazza simbolo del patrono, con il Gonfalone della città accompagnato da alcuni agenti della Polizia locale in alta uniforme.

 Poi accompagnato dall’ abate monsignor Gianni Ballarini, il sindaco andrà davanti alle spoglie del vescovo moro, in rappresentanza di tutta la città.

Sono passati infatti quasi due mesi dalla mattina di sabato 28 marzo, quando, in pieno lockdown e nei giorni di massimo contagio del virus, Sboarina si recò nella cripta all’interno della basilica, insieme con il vescovo per invocare la protezione del patrono nel momento più difficile per la comunità veronese.

La cerimonia  si terrà alle 11.30.

“Non voglio che la festa del patrono passi inosservata solo perché quest’anno non si possono fare le manifestazioni – afferma il sindaco -. Per questo andrò la mattina nella piazza simbolo di San Zeno come testimonianza a tutti i veronesi che è il giorno di festa della nostra città. Ma c’è un doppio valore simbolico, andrò anche per ringraziare il patrono della sua protezione sulla nostra città. Ricordo come fosse ieri quel sabato mattina di due mesi fa, con piazza san Zeno deserta, circondata dal silenzio più assoluto. Erano i giorni più drammatici per Verona, con il numero dei contagi che non si arrestava, insieme, purtroppo, a quello delle vittime. Sembrava di essere caduti in un tunnel senza fine, di cui in lontananza non si vedeva nessuno spiraglio di luce. Perciò chiesi protezione alla figura in cui da secoli i veronesi si riconoscono, la chiesi per tutti coloro che erano in prima linea contro l’emergenza sanitaria, ma anche per le famiglie e il mondo economico. Oggi, seppur con sacrifici enormi, siamo riusciti a superare quelle settimane difficili.
La città è molto legata alla figura di San Zeno – aggiunge il sindaco -, il sorriso impresso sul suo volto trasmette fiducia. L’auspicio, è che la cerimonia di domani possa davvero chiudere un cerchio, e piazza San Zeno, così come tutte le bellissime piazze della nostra città, tornino al più presto vive e vissute da veronesi e turisti”.

Nel pomeriggio, alle 18, si terrà la cerimonia religiosa del vescovo con la messa e poi la consueta offerta dell’olio per la lampada votiva, che sarà effettuata dal sindaco presso l’urna di San Zeno.

G R