Conavid-19 e lezioni online: la scuola che cambia.

L’emergenza nazionale da Coronavirus, ha  portato alla chiusura di tutte le scuole. Da allora genitori , insegnanti e alunni stanno cercando di andare avanti ,con una collaborazione reciproca impensabile fino a ieri…. Tutto è cambiato, sia nel modo di insegnare, sia nel modo di apprendere. Oramai  le parole “Online” e “Videolezioni”  non meravigliano più nessuno, sono entrate a far parte del nuovo modo di fare scuola.

Ed è proprio in questo senso che la dott.ssa Anna Lisa Tiberio Assess. Istruzione di Villafranca afferma ” stiamo seguendo gli studenti di ogni età nel loro percorso educativo a distanza, sono tante le domande oltre a quelle sugli obiettivi scolastici e sul programma…le persone che li accolgono in primis sono i loro docenti. Docenti che si stanno impegnando a realizzare videolezioni interattive per renderle interessanti schemi con parole chiave per un apprendimento ragionato e stare vicini ai ragazzi. Ma sono cambiate le dinamiche, i ruoli, c’è maggior richiesta di partecipazione anche da parte dei ragazzi , chi prima scantonava adesso prende le lezioni con altra responsabilità e cerca di apprendere il più possibile facendo ricerche personali sugli argomenti….ma la necessità maggiore secondo i docenti che sentiamo è la rassicurazione.
I ragazzi di ogni età cercano risposte per come andrà l’anno scolastico hanno ansie relative alla scuola e alle loro vite private, ricerca di collaborazione e input sul programma e su come andrà poi, aggiunge la dott.ssa Giuliana Guadagnini psicologa clinica che si occupa di consulenze scolastiche,” la scuola è diventata una comunità virtuale ma reale per affrontare ed elaborare i temi della paura dell’oggi e del futuro e delle preoccupazioni in genere ma in una modalità di insieme. Con i suoi servizi di docenti on line ed il Punto di ascolto da un lato c’è l’indicazione cosa fare per la continuità didattica e poi c’è una continua informazione corretta ed opportuna per tutelare la loro salute e responsabilizzarli nel modo appropriato e dall’ altro provare a condividere con loro le proprie emozioni e riflessioni rispetto al momento che stiamo vivendo. Il futuro è un’ipotesi e molti docenti sono in difficoltà a dare certezze che non hanno, però registrano una maggiore richiesta di dialogo oltre ai compiti e agli esercizi e hanno un rapporto in questo periodo…I disturbi emotivi adolescenziali dei ragazzi si sono acuiti, negli insegnanti il disagio invece è l’uso delle piattaforme di didattica a distanza con i quali non hanno dimestichezza…e la mole di lavoro che si trovano davanti per preparare lezioni alternative…ma nessuno è solo la scuola è una comunità educante e di supporto in ogni momento, lavoriamo in una rete positiva con una corresponsabilità educativa”.

La dott.ssa Annalisa Tiberio conclude i bambini e i ragazzi hanno bisogno dell’aiuto di tutti noi: sono spaventati, disorientati perché sono chiusi nelle loro case e hanno perso la loro quotidianità e le loro abitudini anche scolastiche ma la cosa fondamentale è che la scuola anche se a porte chiuse resta un punto di riferimento…e c’è sempre accompagnando ragazzi e famiglie”.

G R