Coronavirus: come gestire gli animali domestici.

Causa emergenza Coronavirus, tutti i proprietari di animali da compagnia, devono rispettare le regole per accudire al meglio il proprio amico a quattro zampe anche durante queste settimane di “quarantena”. La necessità di rimanere in casa per limitare la diffusione del Coronavirus influisce purtroppo anche sulla gestione degli animali domestici.

Sono semplici regole che messe in atto vanno a vantaggio di tutti.

È possibile portare fuori i propri animali, ma va limitato al massimo il periodo in cui si sta fuori casa  evitando gli assembramenti. Rimangono aperte le Aree Cani, ma l’invito è di entrare uno alla volta e di far rimanere il proprio cane solo il tempo necessario.
I proprietari degli animali possono recarsi dal veterinario, ma solo per visite strettamente urgenti e previo appuntamento telefonico. Per evitare sale d’attesa affollate, può andare dal veterinario un solo componente della famiglia.
Anche i coadiuvanti e i volontari, che si occupano della gestione dei rifugi animali e delle colonie feline registrate, devono rispettare la normativa sugli spostamenti. Pertanto, possono muoversi per andare a nutrirli, ma devono compilare l’autocertificazione ed essere in possesso del patentino vidimato dal Comune.

“È possibile portare fuori i cani per le loro necessità quotidiane , dice il consigliere delegato alla Tutela e Benessere degli Animali Laura Bocchi . È però importante evitare contatti con altre persone e limitare al massimo il tempo di uscita. Per quanto riguarda l’alimentazione ed il controllo degli animali nei rifugi o i gatti delle colonie registrate, è permesso lo spostamento che va confermato con un’autocertificazione a cui seguiranno i dovuti controlli. I coadiuvanti alla gestione delle colonie feline, che sono tutelate dalla Legge Regionale 60/93 e per cui è importante mantenere monitoraggio e gestione per la loro salvaguardia e per garantire la salute pubblica, sono invitati a uscire anche con il patentino vidimato dal Comune di Verona, che darà prova dell’operato a nome dell’Amministrazione. Buonsenso impone che i volontari si muovano da soli e per il più breve tempo possibile”.

“Ad oggi non vi sono evidenze scientifiche che i pets possano essere infettati da Covid-19 e di conseguenza trasmetterlo. Questo deve essere ben chiaro per non scatenare un aumento di cani/gatti abbandonati o in condizione di sotto-accudimento , dice il direttore dei Servizi di Igiene Urbana ed Animale ULSS9 Stefano Adami . Ai proprietari in quarantena per Coronavirus, la World Small Animal Veterinary Association raccomanda di tenere con sé gli animali da compagnia e permettere che siano accuditi anche con passeggiate all’esterno da parte di parenti o amici, di tenere i gatti all’interno dell’abitazione, di provvedere alle cure di eventuali pets che rimangono nell’abitazione nel caso in cui i loro proprietari abbiamo familiari o amici ospedalizzati da accudire. Alla luce gli ultimi D.P.C.M. governativi è necessario precisare che tutte le attività di natura assistenziale, in primis alimentazione e idratazione, rivolte ai pets rientrano a pieno titolo nelle prestazioni assistenziali e giustificano i nostri spostamenti sul territorio per comprovata esigenza di servizio. Gli operatori volontari che effettuano tali servizi di cura devono tenere in auto l’autocertificazione e se sottoposti a controllo è indispensabile abbiano documentazione rilasciata dall’Azienda Ulss o dal Comune dove si evinca il ruolo e la funzione affidata”.

“Non c’è trasmissione diretta del Covid-19 tra animali e uomo , dice il presidente dell’Ordine dei Veterinari di Verona Fabrizio Cestaro. Si raccomanda comunque, a scopo puramente precauzionale ed utile a 360°, di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche dopo il contatto con gli animali. È importante ribadire che le strutture veterinarie rimangono aperte per la cura degli animali, essendo i veterinari esercenti di pubblica utilità per la salute animale, con risvolti anche su quella umana. Si richiede però ai proprietari degli animali, in questo particolare momento, di richiedere visite strettamente urgenti, e di posticipare trattamenti di profilassi e o di controllo a fine emergenza sanitaria. Dal veterinario deve andare un solo componente della famiglia, previo appuntamento telefonico, perché le sale di attesa non vanno affollate. Inoltre si sottolinea che i colleghi veterinari si adopereranno per turnare lo staff, ridimensionandolo il più possibile, in base a richieste e priorità, filtrandole possibilmente attraverso un triage telefonico, al fine di capire quali siano i pazienti che richiedono cure immediate e quali possano essere rimandati”.

G R