La Camera di Commercio di Verona assieme a realtà del mondo istituzionale, sociale e associazioni, è da tempo occupata nella repressione delle condotte di concorrenza sleale e nell’azione attiva su tutte le situazioni che incidono sull’etico e libero agire del mercato, condizione imprescindibile per garantire la competitività delle imprese.
Ciò è stato fatto in risposta al moltiplicarsi nella Provincia di Verona di persone collegate di gruppi di criminalità organizzata di stampo mafioso, soprattutto nel settore economico locale. Per fronteggiare questa preoccupante situazione, la Camera di Commercio di Verona assieme alle varie Associazioni di categoria del territorio veronese e i rappresentanti dell’associazione Avviso Pubblico contro mafie e corruzione, ha reso attivo un articolato progetto di prevenzione, formando la Consulta della Legalità.
Il progetto ha lo scopo di sviluppare formazione e informazione, ed è aperto alle imprese e alle associazioni di categoria, e ha come obbiettivo di prevenire possibili infiltrazioni sul nostro territorio del fenomeno mafioso. L’obbiettivo principale dell’iniziativa è quello di iniziare un percorso partecipato di conoscenza e di confronto, tra imprenditori, attori istituzionali, associazioni di categoria e amministratori locali allo scopo di creare una rete di scambio di buone pratiche fra il mondo delle Istituzioni e quello dell’Economia. La lotta alla criminalità organizzata infatti presuppone da una parte un’opera di prevenzione culturale costante e dall’altra il coinvolgimento e la presa di coscienza da parte della popolazione e delle comunità locali.
Di seguito pubblichiamo l’intervista integrale fatta proprio al Presidente di Confindustria Verona, Raffaele Boscaini, realizzata nell’ambito dell’attività di informazione della Consulta della Legalità della Camera di Commercio.
Negli ultimi anni, a Verona e provincia, è emersa la presenza di persone collegate a gruppi criminali di stampo mafioso, in particolare nel settore economico locale. Da osservatore privilegiato del contesto produttivo e commerciale, cosa ne pensa?
Il nostro è un territorio ricco e proprio per la sua ricchezza appetibile alle organizzazioni illegali. Da più parti infatti abbiamo avuto notizie di queste situazioni tanto più subdole e rischiose perché poco evidenti. Inoltre, colpendo e trovandosi implicate aziende conosciute si innesca un sentimento di vergogna che rende difficile la denuncia. Ma sono fiducioso, proprio perché conosco i nostri imprenditori, so che abbiamo gli anticorpi per far fronte a questi rischi. In questo senso il ruolo delle associazioni di categoria e della Camera di Commercio è fondamentale per non lasciare da sole le imprese in difficoltà.
Quali sono i settori industriali più a rischio di infiltrazioni mafiose nel territorio scaligero?
Ci sono settori che per le loro caratteristiche possono essere più appetibili per la criminalità perché l’ingresso in questi ambiti consente loro di raggiungere i propri obiettivi in modo più efficace e rapido. Ma ci sono anche aziende che in momenti di crisi, di difficoltà economica e di accesso al credito si avvicinano a situazioni malavitose e finiscono per essere ricattabili e a non avere più il controllo della propria azienda.
La mafia si è fatta impresa, un modello di business molto difficile da individuare, che azioni si potrebbero mettere in atto per contrastarne la diffusione nell’economia locale?
È fondamentale l’informazione. Gli imprenditori devono sapere che esistono strumenti a supporto delle aziende in difficoltà e delle aziende che denunciano situazioni illegali. Strumenti che consentono ad esempio di accedere a fondi proprio dedicati alle imprese in crisi avvicinate o taglieggiate dalle organizzazioni criminali. Per questo la consulta della legalità è molto importante e la sua attività divulgativa è fondamentale per creare una rete di protezione. Quello che mi sento di aggiungere è che è necessario rivolgersi sempre a professionisti, evitare in ogni modo scorciatoie e, in caso si percepisca qualcosa di strano, di denunciare subito. Da un confronto con i rappresentanti delle forze dell’ordine è proprio emerso che spesso per una scelta avventata ci si trova coinvolti in un circolo vizioso in cui si arriva in breve tempo ad essere totalmente in balia di organizzazioni criminali.
L C
Fonti: https://www.mattinodiverona.it/