“homeschooling”: a Verona e provincia istruzione parentale in aumento.

“homeschooling”: a Verona e provincia istruzione parentale in aumento.

Dal 10 gennaio ad oggi gli iscritti alla scuola parentale sono aumentati di 32 unità, 17 dei quali solo negli ultimi due giorni. Un numero di studenti ‘da casa’ che, rispetto alle annate pre Covid, è sette volte tanto per gli alunni della primaria (ad oggi sono 215) e quadruplicato per le medie (112). Minore l’incidenza alle superiori, dove tuttavia il rapporto tra gli attuali 24 iscritti in città e i 70 complessivi a livello provinciale nel 2018/19 rendono la cifra del fenomeno.

Tra Verona e provincia, la scuola parentale conta in tutto 351 alunni (il 18 gennaio erano 334). Nei diversi gradi di istruzione, ad usufruirne maggiormente sono i bambini delle scuole elementari (primaria), seguiti dai ragazzi delle medie (secondaria di primo grado) e infine da quelli delle superiori (secondaria di secondo grado).
La scelta dell’istruzione parentale avviene al momento dell’iscrizione sul Portale del Ministero e prevede che gli alunni, alla fine dell’anno scolastico, sostengano l’esame di idoneità.
A fronte del recente aumento di alunni in homeschooling, Comune e Ufficio provinciale scolastico sono al lavoro per uniformare le linee guida relative all’istruzione parentale e supportare le famiglie con gli strumenti necessari. L’exploit del fenomeno è da attribuirsi al protrarsi della pandemia e all’incertezza che ne deriva anche sul fronte scolastico, con le famiglie alle prese, soprattutto nelle ultime settimane, con bambini a casa in didattica a distanza o in quarantena preventiva.
Una situazione di disagio e difficoltà già segnalata nei giorni scorsi dal sindaco Federico Sboarina, che oggi è tornato sul tema scuola illustrando la collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale e le iniziative  per andare incontro alle esigenze di ragazzi e genitori in questo particolare contesto storico.
“Premesso che l’istruzione parentale è una possibilità prevista dalla legge e di cui le famiglie possono avvalersi per svariate ragioni, resta il fatto che siamo di fronte ad un fenomeno preoccupante e che non va sottovalutato, ha detto il sindaco. Dal 10 gennaio sono 32 i nuovi alunni che studiano a casa, di cui 17 solo negli ultimi due giorni. Cifre sette volte superiori a quelle degli anni pre Covid e che evidentemente trovano ragione nella situazione di incertezza avvertita dalle famiglie sul fronte scuola, tra quarantene, didattica a distanza e paura dei contagi. Da parte del Comune l’attenzione rimane altissima, ne è prova il dialogo costante con l’Ufficio scolastico provinciale, i dirigenti ma anche le famiglie, che mai come oggi hanno bisogno di riferimenti per trovare risposte e richiedere consigli. Stiamo apportando alcuni correttivi alle attuali linee guida affinchè siano uniformi in tutto il territorio provinciale, al fine di semplificare non solo la vita agli alunni ma anche ai dirigenti scolastici preposti alle verifiche. Resta poi il problema della socialità dei ragazzi e degli aspetti legati alla crescita individuale, che può avvenire in modo adeguato solo a contatto con i compagni e gli insegnanti”.
G.R.