In 1° circ. a Verona la lettura scenica dell’Adelchi di Alessandro Manzoni

Mercoledì 6 dicembre alle ore 20.30, la biblioteca Frinzi diventerà un palcoscenico di teatro per omaggiare Alessandro Manzoni a 150mo dalla morte, avvenuta il 23 novembre 1873. Sarà proposta la lettura scenica dell’Adelchi, uno dei più grandi capolavori in versi dello scrittore, poeta e drammaturgo a cui si potrà assistere gratuitamente. L’iniziativa è promossa dalla 1° Circoscrizione in collaborazione con la Biblioteca Universitaria “Frinzi” e l’Università degli Studi di Verona Dipartimento di Cultura e Civiltà.

La produzione dello spettacolo è stata affidata all’associazione C.A.S.T. di Simone Toffanin, con la regia e la riduzione dell’opera a cura di Matteo Spiazzi. A recitare i versi, impersonando i vari personaggi, saranno gli attori Giulia Cailotto, Sofia Longhin, Walter Peraro, Daniele Tessaro, Simone Toffanin e Leonardo Tosini.

La lettura scenica metterà in risalto la bellezza di un testo drammatico poco conosciuto nella sua interezza ma che eccelle per bellezza dei versi e un susseguirsi di dialoghi dal forte impatto scenico ed emotivo. I toni epici della vicenda si intrecceranno alla vicenda umana dei personaggi.

La trama della tragedia attinge da fatti storici riguardanti Adelchi, figlio di Desiderio ultimo re dei Longobardi e della disfatta del regno longobardo per opera di Carlo Magno. Il testo in versi richiederà agli interpreti un notevole studio per la resa del testo e particolare tecnica espressiva.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

L’evento è stato presentato questa mattina in sala Delaini dal Consigliere della 1° Circoscrizione  e coordinatore della Commissione cultura Andrea Trombini, il regista Matteo Spiazzi e l’attrice Sofia Longhin.

“Abbiamo ritenuto importante valorizzare la ricorrenza legata ad Alessandro Manzoni – spiega Andrea Trombini –, una figura fondamentale per la nostra letteratura e per la lingua italiana. Per questo ci siamo rivolti al Matteo Spiazzi, per avere una risposta che fosse all’altezza dell’importanza del personaggio. Siamo felici di essere ospitati nella biblioteca Frinzi, un contesto coerente con l’importanza culturale dell’opera proposta”.

“È stato molto bello aver potuto lavorare sul testo dell’Adelchi – afferma Matteo Spiazzi -. Ho accettato questa sfida perché non si voleva fare un qualcosa di classico, come i Promessi Sposi, ma lavorare su un’opera che ha un grande valore scenico e letterario. Portiamo alla luce un testo teatrale che purtroppo non è molto frequentato, perché il pubblico non è abituato ad un teatro in versi, che presuppone un’alta conoscenza linguistica”.

L C