In 4° Circoscrizione a Verona si terrà una mostra sulla la gravissima emergenza sociale delle vittime di violenza sessuale

In molti casi alle vittime di violenza sessuale viene chiesto: “Che cosa indossavi? Com’eri vestita?”, quasi a colpevolizzarle per il loro modo di vestire o abbigliamento. Uno stereotipo duro a morire, che ribalta l’attribuzione delle responsabilità non sull’autore della violenza ma proprio su chi la subisce.

Su questo tema si concentra la mostra “Com’eri vestita?’” promossa dalla 4° Circoscrizione in concomitanza con l’associazione per la prevenzione del femminicidio Isolina e… e Amnesty International.

A partire dal 4 al 10 marzo al Centro Culturale 6 Maggio 1848 in via Mantovana verranno allestiti 16 abiti che riproducono quelli indossati da altrettante donne e ragazze durante la violenza subita, testimonianze raccolte dal Centro antiviolenza di Milano le quali hanno dato vita alla mostra itinerante dell’associazione “Libere Sinergie”.

I jeans della studentessa, la maglietta della babysitter, il grembiule della cameriera e la camicetta dell’avvocatessa. Questi sono alcuni degli abiti in esposizione, che saranno affiancati da brevi suggestioni che le donne hanno voluto condividere, raccontando alcuni frammenti della loro bruttissima esperienza.

L’iniziativa promuove persino la campagna di Amnesty International #iolochiedo per adeguare la legislazione italiana in riferimento al principio del consenso e per andare verso il cambiamento culturale perché sia concepibile che il sesso senza consenso è stupro.

“Come Circoscrizione abbiamo scelto questa iniziativa per celebrare il tradizionale appuntamento dell’8 marzo – commenta il presidente della 4° Circoscrizione Alberto Padovani -. Quello sulla violenza di genere è un fenomeno drammatico che sembra non placarsi, con questa mostra puntiamo l’attenzione su uno stereotipo non solo triste ma soprattutto inconsistente”.

Tale mostra, ad ingresso completamente gratuito, sarà il sabato e la domenica dalle 11 alle 17.30, lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12, il mercoledì anche dalle 16 alle 18.

In conferenza stampa oltre al presidente Padovani erano presenti Marisa Mazzi dell’associazione Isolina e…, il presidente della Commissione cultura della Circoscrizione Christian Galletta, Giuliana Zoccatelli di Amnesty International e i consiglieri Nicoletta Crema, Gloria Gobbetti e Sabrina Ugolini.

In sostanza “Isolina e…” è un’associazione di donne e di uomini che dal 2013 è impegnata ad affrontare con efficacia la gravissima emergenza umana, sociale, culturale e politica causata dal fenomeno dei femminicidi. L’associazione prende il nome proprio dalla giovane donna veronese Isolina Canuti, uccisa ai primi anni del ‘900 da un capitano dell’esercito perché non rimanesse alcuna traccia della sua gravidanza.

L C