Medici Senza Frontiere esorta al diritto internazionale umanitario in Ucraina

31 january 2023. Hospital in Vysokopilla town, Kherson Oblast.
Medici Senza Frontiere ha denunciato la distruzione massiccia e diffusa delle strutture sanitarie in Ucraina e la grave difficoltà di accesso all’assistenza medica per la popolazione sotto l’occupazione militare russa.

I vari team di MSF hanno assistito agli effetti evidenti delle bombe a grappolo sulle strutture ospedaliere e hanno scoperto la presenza di mine antipersona all’interno di ospedali in funzione nelle regioni di Kherson, Donetsk e Izyum.

MSF esorta tutte le diverse parti in conflitto a rispettare l’obbligo di proteggere i civili e le varie infrastrutture e di consentire la fornitura senza ostacoli di medicinali salvavita, di presidi medici e garantire un accesso sicuro all’assistenza umanitaria.

Il coordinatore del progetto di MSF in Donetsk Vincenzo Porpiglia è disponibile per interviste a riguardo.

 

 

 “Rispettare il diritto internazionale e garantire l’accesso a farmaci e forniture mediche”

Medici Senza Frontiere (MSF) denuncia la distruzione massiccia e diffusa delle strutture sanitarie in Ucraina il 23 marzo 2023 e la grave difficoltà di accesso all’assistenza medica per la popolazione sotto l’occupazione militare russa. Medici Senza Frontiere chiama tutte le parti coinvolte nel conflitto a rispettare il diritto internazionale umanitario e l’obbligo di proteggere la popolazione civile, le infrastrutture e di garantire l’accesso ai farmaci salvavita e alle forniture mediche per le persone le quali ne hanno bisogno.

 “Il nostro staff ha visto ospedali, case, scuole, negozi e parchi giochi ridotti in macerie. In alcune delle città e dei villaggi in cui lavoriamo, la distruzione è stata assoluta. Lungo i 1.000 km di linea del fronte in Ucraina, alcune aree sono state letteralmente cancellate dalla mappa” commenta il responsabile dei programmi di MSF in Ucraina Christopher Stokes.   

Dopo l’escalation del conflitto nel febbraio 2022, i team di MSF si sono prontamente attivati per valutare i bisogni medici e umanitari della popolazione in 161 città e villaggi delle regioni di Donetsk e Kherson e per fornire supporto medico a chi vive vicino alle linee del fronte. Nonostante il tentativo di lavorare su ambo i lati del fronte, MSF è stata in grado di operare solo nelle aree sotto il controllo ucraino, con la conseguente possibilità di osservare la situazione solamente in queste zone.

I vari team di MSF sono stati testimoni di attacchi alle infrastrutture sanitarie già nei mesi immediatamente successivi all’escalation del conflitto. Presso Mikolaiv ad aprile e ad Apostolove a giugno, hanno assistito agli effetti evidenti delle bombe a grappolo sugli ospedali, dovendo sospendere le attività per diversi giorni e privando di fatto i pazienti dell’accesso alle proprie cure mediche. Più recentemente, fra l’8, l’11 e il 15 ottobre 2022, le équipe di MSF hanno scoperto la presenza di mine antipersona all’interno di ospedali in funzione in aree precedentemente assediate dall’occupazione russa nelle regioni di Kherson, Donetsk e Izyum.

“L’uso di mine è diffuso nelle aree del fronte, ma vederle collocate in strutture mediche è scioccante, è un atto di disumanità. È un messaggio chiaro a chi viene a cercare medicine o cure: gli ospedali non sono un luogo sicuro” dichiara il coordinatore del progetto di MSF nella regione di Donetsk Vincenzo Porpiglia.

Lo staff di MSF è anche testimone di strutture sanitarie saccheggiate nelle ex aree occupate dai russi e nella regione di Kherson e Donetsk, e di veicoli medici distrutti, comprese le ambulanze. All’interno di due strutture hanno visto armi ed esplosivi.

Assistenza sanitaria non garantita

Le testimonianze degli operatori sanitari e dei pazienti vissuti sotto l’occupazione russa dimostrano una forte limitazione dell’accesso ai farmaci essenziali, alle cure o alle strutture mediche. Conferme che arrivano anche dalle cartelle cliniche delle 11.000 consultazioni mediche eseguite da MSF tra novembre 2022 e febbraio 2023, in cui la maggior parte dei pazienti hanno avuto bisogno di trattamenti per malattie croniche rimaste incurate per mesi.

Secondo quanto riferito dai pazienti, le persone non sono state in grado di accedere all’assistenza sanitaria per restrizioni di movimento, per la distruzione su larga scala delle strutture sanitarie o a causa delle azioni imprevedibili di alcune unità russe. I pazienti hanno anche raccontato che le strutture mediche e le farmacie rimaste in piedi sono state saccheggiate e che la fornitura di medicinali non è stata garantita dalle forze di occupazione, come confermato dalle condizioni di salute di molti pazienti di MSF che risultano non essere stati curati per mesi.

MSF ricorda alle parti immedesimate nel conflitto l’obbligo di proteggere i civili e le infrastrutture. Gli ospedali e le strutture sanitarie non devono mai essere un obiettivo. Le parti coinvolte nel conflitto devono persino consentire la fornitura regolare di medicinali salvavita, presidi medici e garantire un accesso sicuro all’assistenza umanitaria indipendente.

Medici Senza Frontiere, presente in Ucraina dal 1999 e a est del paese dal 2014, sin dal primo giorno di guerra è in azione per fornire una risposta d’emergenza. Oggi MSF lavora a Apostolove, Dnipro, Fastiv, Ivano-Frankivsk, Kharkiv, Konstiantynivka, Kropyvnytskyi, Kryyih Rih, Kyiv, Lviv, Lyman, Mykolaiv, Odessa, Pokrovsk, Sloviansk, Ternopil, Uzhhorod, Zaporizhzhia e Zhytomyr. MSF fornisce servizi di supporto medico incluso il trattamento della tubercolosi, chirurgia d’urgenza, assistenza alle vittime di violenze sessuali, fisioterapia e supporto anche alla salute mentale. MSF gestisce anche un convoglio di ambulanze e treni specializzati per l’evacuazione medica, i quali nel 2022 hanno evacuato 2.558 pazienti, dei quali 700 con ferite da trauma.

L C