Nella scuola dell’infanzia ha senso parlare di digitale?

Nella scuola dell’infanzia ha senso parlare di digitale?

La dott.ssa Anna Lisa Tiberio  in veste di Assessore all’istruzione del Comune di Villafranca di Verona divulga alcune considerazioni apparse su Tuttoscuola , rivista autorevole rivolta al mondo dei docenti. Secondo alcuni parlare di digitale nella scuola dell’infanzia è un no a priori. Certo nessuno immagina di privare i bambini delle attività didattiche tradizionali, come quelle che consentono l’affinamento della motilità fine. Eppure questo non vuol dire che le competenze digitali non possano essere affiancate con efficacia. Come ha affermato Stefania Strignano, preside dell’Istituto Comprensivo statale Ungaretti di Melzo intervenendo a “Empowering the school for the digital transition”, evento organizzato da Regione Lombardia all’interno di Milano Digital Week, “i nostri alunni un mondo senza internet non l’hanno neppure conosciuto. Ci piaccia o meno, loro pensano, cercano informazioni e le memorizzano in altro modo. Continuare ad usare le stesse metodologie significa non ‘raggiungerli’”.

Ed aggiunge: “hanno bisogno di imparare insieme, di costruire percorsi individualizzati, di usare linguaggi differenti perché ognuno ha uno stile di apprendimento diverso (visivo, cinetico, sensoriale…); hanno bisogno di essere coinvolti e sfidati a risolvere problemi anziché obbligati ad infinite e ripetitive esercitazioni”.

Anche a partire dalla scuola dell’infanzia? Per scoprirlo Tuttoscuola ha coinvolto proprio una maestra dell’IC Ungaretti di Melzo, scuola all’avanguardia nel digitale con riconoscimenti anche a livello internazionale. Giovanna Griffini racconta da collega alle maestre interessate come il digitale si può applicare anche nella scuola dei più piccoli.

Come? Con indicazioni ed esempi concreti: video, fumetti, realtà aumentata e molto altro.. Un primo webinar (intitolato “Scuola dell’infanzia: percorsi di educazione alla creatività, favorire l’apprendimento con l’uso del digitale”) si è già tenuto con notevoli apprezzamenti (ad esempio:” Complimenti, è evidente il grande lavoro svolto dalle insegnanti! Fortunati quei bambini, hanno avuto tante belle opportunità di apprendimento!”; oppure: “Webinar di questo tipo… pratici, innovativi, condivisi dovrebbero essercene altri… Spesso ascoltiamo parole senza pratica”).

Come ha evidenziato  Anna Lisa Tiberio, che ringrazia sempre i genitori per la fattiva collaborazione, gli educatori, i docenti e i Dirigenti scolastici:

“Le scuole non si sono mai fermate. Comprendo e capisco le nuove opportunità educative ma sono sempre convinta che la relazione autentica e significativa passi attraverso la relazione, le diverse modalità di comunicazione, il gioco, strategie didattiche innovative, ambienti e strumenti di apprendimento che mettano sempre al centro la persona con il suo mondo e il suo grande bagaglio di emozioni. Ogni giorno cerchiamo di stare vicini alle famiglie che comprendono sempre di più il grande lavoro svolto nella scuola a sostegno del processo di crescita dei loro figli. La scuola non può sostituire la famiglia e viceversa. Si deve lavorare con continuità per essere insieme modelli portanti di una società democratica in cammino. Stiamo lavorando insieme perché si possa ritornare ad educare insieme. Ringrazio tutti per la grande sensibilità rivolta al tema della disabilità e dei BES. Nel frattempo molti educatori e docenti stanno affinando le loro competenze e i materiali proposti con l’ausilio anche di Esperti perché attraverso il confronto, il dialogo e l’ascolto si può costruire una scuola rispondente ai bisogni educativi di oggi con spirito critico ma sempre costruttivo”.

G.R.