Presentato il primo “Bilancio di sostenibilità” dell’Università di Verona con un importante impatto sulla rete sociale

E’ stato presentato l’1 febbraio nella mattinata il primo “Bilancio di sostenibilità” dell’Università di Verona, uno strumento che sintetizza il percorso della comunità universitaria in transizione ecologica al fianco delle organizzazioni e istituzioni del territorio. Presenti il prorettore dell’ateneo scaligero Diego Begalli, la docente e coordinatrice del Comitato tecnico-scien­tifico per le attività di progettazione, elabo­razione e stesura del bilancio di sostenibilità dell’ateneo Silvia Cantele e il referente del magnifico rettore per la Sostenibilità Matteo Nicolini.

Il Bilancio risponde alla necessità di rendicontare e comunicare agli stakeholder interni ed ester­ni dell’ateneo veronese gli obiettivi, le azioni e i risultati raggiunti nelle sue varie attività in termini di contributo alla sostenibilità economica, so­ciale e ambientale. A renderlo possibile il lavoro del Comitato tecnico-scien­tifico per le attività di progettazione, elabo­razione e stesura del bilancio composto dalla professoressa Silvia Cantele che lo presiede e dai professori Nicola Frison, Sara Toniolo e Silvia Blasi dell’ateneo, con il supporto dell’Area Pianificazione e Controllo Direzionale.

Le università svolgono attività che per loro natu­ra hanno un impatto sociale: la didattica e la for­mazione, la ricerca e la terza missione fanno degli atenei degli agenti del cambiamento che possono contribuire su diversi fronti agli obietti­vi di sviluppo sostenibile. Gli atenei sono però anche organizzazioni complesse, che per il loro funzionamento ri­chiedono molteplici risorse e generano impatti ambientali, sia diretti che indiretti, attraverso le attività di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella loro operatività. Per questo devono anche essere oggetto di cambiamen­to e assumersi la responsabilità di rendere con­to, e quindi di comunicare in modo trasparente, come la sostenibilità sia integrata nei processi decisionali e operativi.

La rendicontazione ha riguardato tutti gli ambiti di azione dell’ateneo: la formazione degli studenti, la promozione della conoscenza tramite la ricerca scientifica ed il trasferimento della conoscenza alla società.

Il perio­do di riferimento è l’anno solare 2022, il processo di raccolta ha coinvolto tutte le dire­zioni, aree organizzative e organi di ateneo che hanno fornito dati e informazioni.

Dalla fotografia emerge l’immagine di un ateneo sostenibile a vari livelli. È sostenibile la didattica con i 181 insegnamenti attinenti a uno o più obiettivi per lo sviluppo sostenibile, gli Sdgs dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. A livello di ricerca sono 71 i progetti competitivi finanziati e 1255 i prodotti della ricerca attenenti a uno o più obiettivi dell’Agenda Onu. Per quanto riguarda il trasferimento tecnologico sono 8 gli spin-off innovativi dell’ateneo che coordinano progetti sostenibili e 354 le iniziative di public engagement attinenti a uno o più obiettivi per lo sviluppo sostenibile.

L’impatto che le scelte strategiche dell’ateneo hanno avuto in termini di sostenibilità economica è invece ben rappresentato dalla crescita del valore aggiunto che l’ateneo ha destinato a studentesse e studenti. Un investimento aumentato nel 2022 del 16,7%. Gli universitari che hanno un esonero totale della contribuzione studentesca rappresentano il 26% dei circa 27.000 totali con un importante impatto sulla loro rete sociale che vede le famiglie alleggerite dagli oneri della vita universitaria.  Da menzionare l’importante riduzione dei consumi energetici dell’ateneo nell’anno 2022 che impattano notevolmente sul territorio date le numerose sedi dislocate nelle diverse zone cittadine in cui affluiscono la comunità studentesca e i circa 2000 lavoratrici e lavoratori dell’ateneo. Il bilancio rende conto di una importante riduzione dei consumi di gas del 22% rispetto alla media del 2015-2021, e di energia elettrica pari a – 10% rispetto agli anni 2016-2021.

Oltre alla sua primaria funzione di comunica­re la natura ecologica dell’ateneo, il “Bilancio di sostenibilità” è uno stimolo a misurare e descrivere ciò che la comunità universitaria si prefigge, ciò che sta attuando e quanto ha ottenuto nel suo percorso verso una maggiore sostenibilità avviato negli ultimi quattro anni, anche grazie al supporto della Commissione Rus presieduta dal docente Matteo Nicolini.

“La costruzione di una comunità universitaria ecologicamente responsabile e impegnata nella creazione e diffusione di una vera cultura di sostenibilità – secondo il magnifico rettore Pier Francesco Nocini – è uno degli obiettivi che avevo indicato come centrali nel programma del mio mandato. Un impegno fon­damentale testimoniato dalle numerose iniziative di sosteni­bilità, in ambito di ricerca, didattica e terza missione, realizzate per assicurare la transizione ecologia del nostro ateneo. Queste numerose iniziative raccolte nel bilancio vedono una partecipazione sempre più ampia dei colleghi e delle colleghe dell’università di Verona in sinergia con associazioni e attori del territorio a favore della sostenibilità e con dinamiche sempre più inclusive fra generazioni, gruppi e settori produttivi. Il primo bilancio di sostenibilità rappresenta, quindi, la prima esperienza dell’ateneo veronese, il primo tassello di un percorso di continuo miglioramento”.

“Alle azioni di creazione di una comunità uni­versitaria ecologicamente responsabile – ha proseguito il prorettore Diego Begalli – si affiancano la partnership per obiettivi con nu­merosi stakeholders territoriali e la collaborazione con numerosi atenei italiani e stranieri che con l’università cittadina si impegna sui temi della sostenibilità, con conseguenti ricadute positive dentro e fuori l’ateneo”.

 

L C