Quasi 9 milioni di euro provenienti da multe stradali già investiti per la sicurezza dei cittadini veronesi

Nessuno si è mai chiesto come vengono investiti i soldi che le pubbliche amministrazioni incassano dalle multe stradali? E, soprattutto, quali sono i motivi che spingono gli enti locali a potenziare attività e dispositivi di controllo e di accertamento delle violazioni?

Forse è meglio interessarsi, visto che entrambe le risposte hanno a che fare con la sicurezza dei cittadini e in particolar modo degli utenti della strada.

Andiamo con ordine. Come menzionato dal Codacons, nel 2022 il Comune di Verona ha riscosso 15.455.829,23 euro come entrate per violazioni al codice della strada. Una somma in crescita del 34,2 per cento rispetto al 2021, il cui incremento va ricercato non solo nel maggior numero di sanzioni comminate ma anche nella ripresa delle attività di riscossione da parte della Solori dopo il periodo di sospensione dovuto all’emergenza Covid-19.Di tale somma, più di 13 milioni derivano da sanzioni amministrative pecuniarie per le violazioni al Codice della Strada, come ingresso non autorizzato in Ztl, divieto di sosta, mancato rispetto delle segnaletiche; i restanti 2 milioni e 300 mila euro derivano da multe per eccesso di velocità.

Ebbene, buona parte di tali incassi serviranno a migliorare la sicurezza stradale nel suo complesso, con interventi già messi a bilancio per il 2023 che riguardano progetti per la sicurezza stradale su tutto il territorio comunale ma anche il potenziamento delle attività di controllo, fondamentali per diminuire comportamenti scorretti di chi si trova alla guida di un mezzo disciplinato dal codice della strada e soprattutto per diminuire il più possibile il numero di incidenti. Particolare attenzione il Comune di Verona riserva all’educazione stradale, persino fra i più giovani, con percorsi educativi all’interno degli istituti scolastici.

La destinazione delle risorse è stata stabilita dal Decreto Legislativo del 30 aprile 1992: l’articolo 208 prevede infatti che a tali finalità venga destinato il 50 per cento dei proventi delle sanzioni; mentre l’articolo 142 prevede che le somme incassate dalla multe per eccesso di velocità vengano interamente reinvestite per la sicurezza stradale in generale.
I soldi delle multe saranno quindi spesi per interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente; per il potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia locale; all’installazione, all’ammodernamento, al potenziamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale, a interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti, allo svolgimento, da parte degli organi di Polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi didattici finalizzati all’educazione stradale, a misure di assistenza e di previdenza per il personale della Polizia locale e per interventi a favore della mobilità ciclistica.
Invece per quanto riguarda l’attività di controllo piuttosto che l’installazioni di nuovi dispositivi che monitorano il rispetto dei limiti di velocità dei veicoli, si tratta di strumenti i quali vengono usati non certo con finalità punitive o come si dice volgarmente per fare cassa, ma per incidere in modo significativo sulla sicurezza degli utenti delle strade. Di questo ne è prova il sistema di rivelazione installato nell’autunno 2019 sulla bretella T9 dopo il continuo aumentare di incidenti anche mortali registrati nel tratto di strada in prossimità della galleria di San Massimo che, secondo le statistiche della Polizia locale, si era rivelato il più pericoloso della città scaligera. A fianco di tali misure, l’Amministrazione veronese ha potenziato in questi mesi le attività mirate alla sensibilizzazione e al rendere responsabili i cittadini. Fra queste, la campagna Guida Sicura che il Comune scaligero ha avviato in concomitanza con altro stake holeders e rivolta a lavoratori che più di altri si trovano in strada per ragioni professionali.
“Le risorse che arrivano dalle multe vengono impiegate nel rispetto delle indicazioni del Codice della Strada- chiarisce l’assessore al Bilancio Michele Bertucco-. Dipende dal tipo di sanzioni, perché quelle sul limite di velocità devono essere reinvestite tutte in interventi per la sicurezza stradale, mente per i proventi dalle altre multe, la metà è destinata a questo capitolo di spesa e l’altra metà ad altri interventi che generalmente il Comune destina al Sociale. Quanto agli autovelox, il Comune di Verona è uno di quelli che ne ha meno rispetto agli altri capoluoghi e sono stati installati sulla base di dati specifici per prevenire il numero di incidenti in determinati punti della rete stradale. L’obiettivo di questi dispositivi non è infatti punitivo ma preventivo”.
L C