Un concerto per fra’ Giovanni da Verona

Sabato 31 maggio, nella navata della chiesa di Santa Maria in Organo, omaggio musicale al monaco benedettino olivetano che fu intarsiatore e scultore.

Musica antica per celebrare i 500 anni dalla morte di fra’ Giovanni da Verona. Dal Silos di Levante del Complesso Universitario Santa Marta (a Veronetta), dove fino al 15 giugno è allestita la mostra “Tessere la Tua lode. Le opere lignee di fra’ Giovanni da Verona”, alla navata di Santa Maria in Organo. La chiesa – la cui storia s’intreccia con quella del monaco benedettino olivetano che fu artista, intarsiatore e fine scultore vissuto tra il 1456-57 e il 1525 – ospita sabato 31 maggio alle 20.45 un concerto del Coro Unica Vox diretto da Gaia Benetti. L’evento, organizzato dall’Associazione Rivela, è a ingresso libero. 

Il repertorio.Il repertorio della serata ripercorre i punti caratteristici della vita di fra’ Giovanni e dell’ordine benedettino. In programma si susseguono: “Altissima luce”, antica lauda risalente alla fine del 1200 contenuta nel Laudario di Cortona; il “Regina coeli” in gregoriano, che riprende una delle due antifone mariane scritte sul leggio della cantoria; la lode a Maria “Ave Regina coelorum” del compositore Antonio Lotti. Altri brani sono incentrati sulla figura della Vergine, punto cardine della devozione degli olivetani: poi “Omni die dic Marie” del compositore Grzegorg Gerwazy Gorczycki; due brani del compositore e direttore Gianmartino Maria Durighello: “Suscipe me Domine”, tratto dal salmo 118, e “Veni electa mea”. 

A seguire: “Fratello Sole sorella Luna” di Gianni Malatesta, “Te Lucis ante terminum” nella versione del compositore rinascimentale Thomas Tallis, “Madonna de claritade” del frate francescano padre Terenzio Zardini, “Notre Pere” del compositore Maurice Duruflé che è la preghiera del Padre Nostro in francese. 

E ancora: “Cantate Domino” di Gaia Benetti, “O sacrum convivium” del compositore contemporaneo Giorgio Susana, l’inno “O salutaris Hostia” nella versione di Gioachino Rossini. A chiudere la serata è il brano “Exultate justi in Domino” del compositore francescano Ludovico Grossi Da Viadana: il testo tratto dal salmo 33, l’Inno alla Provvidenza, inizia con un’esortazione alla gioia. 

Il luogo. Il luogo scelto per il concerto non è casuale. Sebbene la biografia di fra’ Giovanni sia lacunosa, alcune date legano l’artista alla città scaligera e a Santa Maria in Organo: la nascita avvenuta tra il 1456 e il 1457 e la morte nel 1525, trovando sepoltura nella stessa chiesa; la prima presenza da monaco tra il 1488 e il 1489 prima di spostarsi in diversi monasteri d’Italia; la creazione della Scuola di tarsia nel 1491; l’avvio dei lavori del coro (1494); la stesura dei contratti per campanile, tribuna e cappelle (1495); l’intarsio della cornice della Pala Trivulzio (1497), dipinta dal Mantegna, in origine a Verona e oggi a Milano ma presente in mostra al Silos in una riproduzione; il completamento del tabernacolo e del leggio (1500-1501), infine della spalliera nella sacrestia (1519-1523).

Il Coro. Unica Vox, fondato a Verona nel 2017, nasce da un’idea del M° Gaia Benetti e da alcuni amici. Nell’arco degli anni il gruppo si espande ed evolve arrivando alla composizione attuale di 25 coristi uniti dalla passione per il canto corale, in particolare per la polifonia sacra. L’ensemble ha partecipato e organizzato numerose masterclass con maestri di fama internazionale, tra i quali: Manolo Da Rold, Paolo Piana, Lucio Golino, Matteo Valbusa, Maurizio Saquegna, Francesco Grigolo, Roberta Paraninfo, Paolo De Zen e Dario Tabbia. Il coro ha partecipato al Festival della coralità veneta di Adria, ottenendo la fascia di merito; al Concorso corale nazionale “Giuseppe Savani” di Carpi nel quale si è classificato nella fascia di bronzo; alla 33a edizione del Concorso internazionale di canto corale di Verona aggiudicandosi la fascia d’argento; inoltre ha organizzato per diversi anni la rassegna corale “In loving memory”.