Università Inclusiva : assegnazione borsa di studio per studenti rifugiati.

Università Inclusiva: assegnazione borsa di studio per studenti rifugiati.

Il Manifesto dell’università Inclusiva, rete di atenei italiani che fa capo ad all’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu (UNHCR), cui ha aderito l’ateneo di Verona, ha come obiettivo quello di favorire l’accesso dei rifugiati all’istruzione superiore. Nonchè promuovere l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica in Italia.

Nel 2021, all’interno del Manifesto è nato il programma Unicore (University Corridors for Refugees), nato per creare corridoi umanitari per studenti rifugiati o richiedenti asilo al fine di accoglierli in corsi di laurea magistrale biennale.

Il progetto dei corridoi universitari per studenti rifugiati Unicore prevede la creazione di percorsi di ingresso regolari e sicuri per studio e integrazione in Italia di giovani studenti che abbiano già ottenuto lo status di rifugiato in Etiopia (in prospettiva anche in altri Paesi) sulla base di un Protocollo d’intesa firmato  tra:

  •  Farnesina
  • UNHCR
  • Caritas Italiana
  • Diaconia Valdese
  • università  aderenti al Manifesto Università Inclusiva interessate a tale progettualità

In pochi mesi sono state oltre 400 le candidature ricevute dalle 24 università aderenti al progetto Unicore da parte di studentesse e studenti con status di rifugiato in Etiopia, interessati a proseguire in Italia i loro studi universitari.

Diciotto sono state le candidature complete ricevute dall’ateneo veronese, numero simile, e in taluni casi superiore, a quello di atenei di dimensioni assai maggiori.

I primi dieci studenti, in base a una valutazione per titoli potranno accedere al colloquio a distanza programmato per il mese di giugno.

Si tratta di otto studenti e 2 studentesse, originari del Sud Sudan e dell’Eritrea, che hanno presentato domanda per le lauree magistrali in Linguistics, Economics and Data Analysis e  Molecular and Medical Biotechnology

Un numero particolarmente alto se si considerano gli ostacoli a cui hanno dovuto far fronte per presentare domanda a seguito del persistere del conflitto in Etiopia. Influisce anche la problematica situazione del Tigray, dove vivono in maggioranza rifugiati eritrei, tra i quali vi è la più alta percentuale di studenti laureati, e quindi potenzialmente interessati a Unicore.

Con il bando pubblicato il 1° marzo, l’università di Verona ha previsto, inoltre, l’erogazione di una borsa di studio a partire da settembre 2021 nell’ambito dei corsi di laurea magistrale internazionali con sede a Verona.

 Nel contempo, si sta lavorando sul fronte dell’accoglienza della studentessa o dello studente che riceverà la borsa di studio attraverso l’avvio di un tavolo di lavoro e di confronto con  i partner locali coinvolti:

  • Assessorato alla Cultura e alle Pari opportunità del Comune di Verona
  • Caritas Diocesana veronese
  • Camera Avvocati immigrazionisti del Triveneto
  • Cestim
  • Esu
  • Commissione sinodale per la Diaconia
  • Comunità ebraica di Verona e Vicenza
  • Fondazione Nigrizia
  • Migrantes – Centro pastorale immigrati
  • Unione delle Comunità ebraiche italiane

Partendo dall’esperienza Unicore, tale collaborazione mira più in generale a favorire una migliore conoscenza in termini di opportunità, ma anche di problematicità, legate al diritto allo studio e all’istruzione superiore per richiedenti asilo e rifugiati.

Come spiega il delegato del Rettore all’Internazionalizzazione Felice Gambin :

“Il progetto Unicore, con le diciotto candidature ricevute, ha proiettato l’ateneo di Verona nella società civile con scopi sociali, umanitari e inclusivi. La comunità universitaria  sta facendo un grande lavoro per coniugare cooperazione allo sviluppo e internazionalizzazione, un obiettivo che era nel programma del Magnifico Rettore”.

Emanuela Gamberoni, referente del Rettore per la Cooperazione allo sviluppo internazionale afferma:

“Il progetto Unicore  permetterà a una studentessa o studente che abbia la qualifica di rifugiato, e, al momento della domanda, residente in Etiopia, di arrivare in Italia con un percorso di accoglienza regolare e legale e continuare i suoi studi in uno dei corsi di laurea magistrale internazionale dell’università scaligera”.

G.R.