Villafranca, assessore Tiberio: la classe è dove i ragazzi iniziano a diventare cittadini.

Pubblichiamo il comunicato inviatoci dall’assessore all’istruzione di Villafranca Anna Lisa Tiberio.

“In questi giorni spesso i genitori mi chiedono che cosa ne penso della didattica a distanza ed io con molta sincerità dico che è stata utile in questo momento scolastico di criticità permettendo agli studenti, ai docenti e genitori di mantenere quel legame educativo fondamentale nel processo di crescita. In questi ultimi anni sono stati molti i corsi di formazione ed aggiornamento rivolti al mondo degli insegnanti ed oggi, più che in altri tempi, proprio loro  hanno potuto mettere in campo le competenze acquisite. La didattica a distanza aiuta, implementa, supporta ma non potrà mai sostituire la relazione empatica tra studente ed insegnante, il clima relazionale costruttivo che si instaura in uno spazio scuola. Ed è proprio di spazi che in questi giorni si parla nelle varie Dirigenze scolastiche creando tavoli tecnici in cui si  fanno delle ipotesi, si sostengono delle proposte in Linea con quanto esplicitato da Fonti governative.  Come Assessore sono convinta che questa esperienza vissuta dai ragazzi rimarrà una pagina della loro Storia ma le pagine più belle del libro chiamato Vita le scriveranno in presenza con i loro compagni di classe e i loro docenti. E come dicono molti Amministratori e Dirigenti:”.La scuola è il fatto cardine di una società. Cammina nella e con la società, con i suoi cambiamenti. Anche con quelli tecnologici, didattici, pedagogici.  Pur adeguandosi, dovranno  rimanere imprescindibili, oggi, a settembre, per il futuro: il gruppo classe e gli spazi scolastici veri contesti educativi e formativi.
L’insegnamento è molto di più di un passaggio di nozioni tecniche. E’ il luogo per antonomasia delle relazioni, della socialità, della trasmissione dei saperi e della condivisione delle emozioni. E’ il luogo che parla alla coscienza intima, formandola, dei bambini e dei ragazzi. Parla di facce e esperienze diverse, della necessità insopprimibile dell’ ‘insieme’ anziché del ‘singolo’.

La classe non è solo un luogo di saperi, ma è soprattutto il contesto in cui i ragazzi iniziano a diventare cittadini. Dentro la scuola stanno le chiavi che aprono la vita e schiudono alla conoscenza dell’altro, della sua storia, della sua famiglia, del suo quartiere.
E’ con la classe che la scuola diventa scuola di vita. Le classi non sono solo quattro mura con dei banchi dentro. Sono i  compagni, gli insegnanti, le  paure e le  gioie, sono relazioni attraverso cui ogni persona si interfaccia   per crescere e maturare.  E  molti affermano che non sia possibile raggiungere gli stessi risultati,  non solo didattici, ma soprattutto esistenziali, rinunciando a questa. La crescita individuale in conoscenza è la crescita collettiva in responsabilità e impegno per il bene comune.

In classe anche lo sguardo di un insegnante, il cenno di intesa con un compagno, anche una discussione diventano occasione di crescita comunitaria.  In classe lo studio individuale diventa sapere condiviso. E con gradualità si diventa  cittadini maturi di una comunità. Per questo è necessario riportare in classe i nostri ragazzi in classe. Il rischio è quello di penalizzare ulteriormente, e sempre più gravemente, una generazione che si sta già caricando il peso più difficile e angosciante di questa emergenza sanitaria. Non possiamo permetterlo. Non possiamo ‘perdere’ una generazione come educazione, didattica, conoscenza, pensando che chat e videoconferenze esauriscano il ruolo e i compiti di una scuola, cardine della società.

Molti genitori riconoscono la disponibilità di  insegnanti  che sono riusciti a tenere il contatto con i loro alunni in modo straordinario, superando difficoltà inedite con impegno e creatività. A loro, che irrorano la radice robusta della scuola italiana, va il mio più sentito e sincero ringraziamento per quello che hanno fatto e stanno facendo per superare le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, mantenendo comunque saldo il filo della conoscenza. Ma è proprio nelle difficoltà che vanno rinforzate le fondamenta, ovvero quelle basi su si fonda la società stessa che, dall’antichità ad oggi, trovano nella scuola e nella condivisione del sapere il punto di volta più solido e duraturo.
La presenza e la tecnologia devono coesistere in una scuola moderna, in cui il contatto e la relazione tra persone restano fondamentali”. Pur con tutte le difficoltà e le incertezze l’Assessorato all’istruzione, Legalità e Lavoro del Comune di  Villafranca di Verona  vuole continuare  a investire su questo per una ripartenza a Settembre che porti tutti i colori di una “Buona scuola”. Per questo le riunioni sono state attivate fin dal primo istante. Insieme Scuole statali e paritarie per una lettura analitica di esigenze e bisogni per una ripartenza degna di una società che ritiene fondamentale costruire  Conoscenze , abilità e competenze attraverso autentiche relazioni.”