Covid-19: Verona con più contagi nel Veneto. Serve più prudenza e le vaccinazioni proseguono

«In provincia di Verona siamo stati gli ultimi a partire ma purtroppo abbiamo accelerato. Dei 424 casi in Regione, ben 171 sono da noi. I casi si concentrano a Verona e nella cintura coi comuni più popolati. Si concentrano prevalentemente dai 16 ai 26 anni. Tendenza che si sta confermando, legata alle aggregazioni e alle abitudini delle persone. Dobbiamo stare attenti a come ci comportiamo. Senza drammi ma la prudenza serve. La distanza è ancora molto importante. Per fortuna i casi negli ospedali in questo momento non sono tanto elevati. Questo perché colpita è la fascia che si aggrava meno, ma se poi vai casa ed hai un genitore non vaccinato potrebbe creare un problema. La maggior parte è asintomatica o quasi, i pochi positivi vaccinati completi sono asintomatici».
Per quanto riguarda la campagna di tamponi ecco l’andamento: «E’molto serrata, circa 5 mila tamponi al giorno. 26 mila 528 negli ultimi sette giorni (752 positivi, quindi media 81 su 100 mila abitanti). Il messaggio dato è quello di fare tamponi per poter tracciare bene la malattia. Continueremo concentrandoci sempre di più creando un’area sempre più importante di persone tamponate e vaccinate attorno ai casi positivi. Alle persone che troviamo positive chiediamo di segnalare bene tutti i contatti che hanno avuto vista la facilità di contagio».
Anche le vaccinazioni stanno procedendo: «Con almeno una dose sono 519.424 persone, di queste 334.250 complete (40% della popolazione). In questo momento c’è meno propensione, contrariamente a quanto accadeva settimane fa. 20% dei posti liberi. Fino all’8 settembre 70.376 posti da poter prenotare, coperti 55120. 15 216 liberi. Ci sono anche le farmacie che hanno iniziato a vaccinare. Politica futura sarà ridurre i grandi centri vaccinali e dare spazio a farmaci e medici di base. Variante Delta sta incidendo in modo molto pesante, le sequensazioni dimostrano che ii virus è molto presente in provincia. Scuola. Su 23 mila, 17586 hanno fatto almeno una dose. 5377 non hanno fatto alcun vaccino».
Il direttore sanitario Denise Signorelli ribadisce sulla polemica sollevata dal Pd relativa al personale sanitario no vai: «Non mandiamo messaggi deleteri. Sono 269 le persone che hanno ricevuto una lettera di sollecito. C’è personale che non può vaccinarsi. I dipendenti sanitari sono circa 3700. I dati vanno incrociati. Tanti sono stati vaccinati in altre regioni, tanti sono pensionati, tanti operatori sono in gravidanza, tanti sono post malattia. Così il numero iniziale (1 su 3) che sembra alto va a sgonfiarsi. Stiamo ancora facendo le verifiche».
Infine ecco i dati sulla variante Delta: «100% dei campioni mandati a sequenziare rappresentano la variante Delta che ha molta più carica nei primi giorni e accorcia il periodo di incubazione (da 6 a 4 giorni). Si manifesta con febbre da uno a tre giorni e mal di gola. Nei più piccoli sintomi gastrointestinali. Sta soppiantando la variante Alfa, forse già all’80%. In settimana dati più certi. In terapia intensiva sono 5 persone e tutte non vaccinate. In questo momento aspetti di prevenzione sono importantissimi. Chi va a una festa dove non conosce tutti meglio farsi tampone. Anche all’aperto la mascherina, pur non obbligatoria, è meglio usarla dove ci sono tante persone vicine come al bar o al ristorante quando non si consuma. A Dubai non mi risulta che abbiamo ragazzi fermi».

L C

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