Ora si affaccia il rischio di non poter più riaccendere i motori diesel

Come se ci fossero pochi problemi, se ne affaccia uno nuovo sul prossimo futuro degli automobilisti e autotrasportatori italiani, che rischiano di non poter più accendere i motori dei propri mezzi. La causa? La mancanza di urea, additivo derivato dall’ammoniaca che cala le emissioni dei motori diesel Euro 5 ed Euro 6. La denuncia rispetto è stata effettuata da Confartigianato Trasporti e Autoriparazione, secondo la quale, “a fare le spese della carenza sono proprio auto e camion di ultima generazione e, quindi, gli automobilisti e gli imprenditori che recentemente hanno cambiato automezzo o rinnovato la flotta aziendale, i quali, a causa dell’interruzione di fabbricazione di tale additivo, rischiano di stare fermi. Peraltro, in Europa, anche le altre industrie del settore hanno rallentato oppure fermato del tutto la produzione”.
Le scorte accumulate iniziano a scarseggiare, i prezzi di quel poco che si trova sono quasi duplicati e non si hanno certezze su tempi di consegna in caso di ordini. “Questa circostanza – dichiara il Presidente di Confartigianato Imprese Verona Roberto Iraci Sareri – rischia di avere conseguenze disastrose. Chi viaggia con veicoli Euro 5 ed Euro 6, e deve quindi usare l’urea, rischia un blocco forzato. Questo additivo, infatti, è fondamentale per l’accensione del motore. Una minaccia che vale per il comparto dell’autotrasporto, e di conseguenza per tutto il sistema economico che basa logistica e distribuzione sul trasporto su gomma, e che avrebbe un impatto potenziale su milioni di singoli cittadini, che utilizzano autovetture di quelle categorie per muoversi in città e in tutto il Paese, per andare al lavoro, a fare la spesa e in tanti momenti della quotidianità”.
A tali preoccupazioni si sommano soprattutto quelle degli automobilisti e imprenditori, per gli aumenti dei prezzi di qualsiasi tipo di carburante, compreso anche il gas metano. “Con le trasformazioni dei veicoli a benzina per l’installazione di impianti GPL e GNC/CNG – prosegue il Presidente di Confartigianato Autoriparazione Verona Massimo Speri – si punta al risparmio economico e alla diminuzione di emissioni inquinanti, con chiari vantaggi per l’ambiente, ma con la situazione venutasi a creare in questi mesi a causa dei continui rincari e della carenza di gas naturale, la categoria degli autoriparatori teme che inizino ad arrivare le prime disdette sugli appuntamenti già fissati per i lavori di installazione degli impianti”.
A tal punto c’è spazio anche per una riflessione sulla manovra di bilancio: “Ci preoccupa il depotenziamento del superbonus 110% e dei bonus edilizia, compreso il bonus mobili, e riqualificazione energetica. Una situazione che sembra emergere dalle anticipazioni sui contenuti della manovra di bilancio all’esame del Consiglio dei Ministri, come pure la mancata proroga dello sconto in fattura e della cessione dei crediti diversi dal 110%. Eventuali ‘revisioni al ribasso’ di questi incentivi limiterebbero l’effetto anticiclico della misura stessa – dice il Presidente Iraci Sareri -. Proprio ora che il mercato sta ripartendo, i bonus dedicati all’edilizia sono le misure più utili per consolidare la ripresa delle attività produttive e dell’occupazione, soprattutto delle piccole imprese, e la riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica di transizione green. Non si devono vanificare le aspettative e gli sforzi di imprese e consumatori che apprezzano e utilizzano questi strumenti. In questa fase così delicata della nostra economia, è infatti essenziale dare certezze agli imprenditori e ai cittadini nella programmazione degli interventi previsti”.

L C

Fonti: https://www.mattinodiverona.it/