Progetti internazionali legati alla ciclabilità per una città bike lover a Verona

Il concorso in programma premia progetti internazionali legati alla ciclabilità con contributi da 400000 dollari fino a 1 milione. Al progetto dell’Amministrazione comunale scaligera partecipano enti pubblici e privati tra cui Università e Confindustria. Obiettivo, ripensare gli spazi urbani insieme alle istituzioni cittadine e, nel caso specifico, riunire con percorsi di mobilità sostenibile la polarità Veronetta – Borgo Roma e Zai.

Mettiamo il caso che uno studente possa recarsi dal Polo Zanotto alla facoltà di medicina in bicicletta, percorrendo in sicurezza il tragitto Veronetta – Borgo Roma. O che tifoso che possa recarsi allo stadio dalle Golosine, sempre in sella ad una bicicletta, o un impiegato pedalare dal centro alla Zai per il percorso quotidiano casa – lavoro. Sarebbe bello vero? Vedere la nonna con il nipote e mamma o papà che accompagnano i figli a scuola tutti in sella alla propria bicicletta.

Il tempo dell’ipotetico potrebbe molto presto volgere al presente. Infatti il Comune di Verona ha partecipato a BICI (Bloomberg Initiative for Cycling Infrastructure), il concorso internazionale dell’organizzazione filantropica il quale fa capo alla società Bloomberg  e che punta a finanziare progetti migliorativi della ciclabilità urbana.

In palio sono in previsione finanziamenti che vanno da 400000 dollari al milione, un’opportunità che l’Amministrazione comunale scaligera non si è lasciata sfuggire e che, qualora si concretizzasse, rappresenterebbe una svolta importante per la mobilità sostenibile cittadina, in quanto verrebbe realizzata una rete di nuove piste ciclabili oggi inesistenti, un percorso di 20 km per connettere il centro storico con i quartieri oltre le mura della zona sud-ovest della città, da Borgo Roma fino alle Golosine, dallo Stadio alla Zai. Un’urbanistica attiva che contribuirebbe anche alla rigenerazione dei più significativi siti dismessi di questa parte della città, dall’Ex Manifattura Tabacchi all’Ex Scalo Merci di Verona Porta Nuova fino agli ex Magazzini Generali, tuttora sede di Eataly Eart House.

Il Comune veronese non è solo in quest’avventura. Lo affiancano l’Università di Verona, Veronafiere, Amt3, Confindustria, Agsm Aim, Atv e le società private VR.RE Stl e Patrizia AG, le quali hanno finanziato gli elaborati per l’adesione al bando.

“Un bando ambizioso al quale abbiamo partecipato perché quello dell’infrastrutturazione di percorsi ciclopedonali è un tema che vogliamo portare avanti a prescindere dal concorso e che si inserisce nel processo di ripensamento di alcuni spazi urbani per una migliore coabitazione tra pedoni, ciclisti e auto –  delucida l’assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari-. Crediamo che queste progettualità debbano essere realizzate in sinergia con altre istituzioni del territorio, ci siamo concentrati sulle polarità che riguardano la città e la zona sud che è carente di percorsi ciclopedonali e dove si trovano numerose aziende. In particolare si punta a collegare attraverso la mobilità sostenibile il polo universitario di Veronetta con quello di Borgo Roma. Abbiamo lavorato nell’ottica di ottenere il finanziamento, si tratta tuttavia di un bando molto ambizioso e di livello internazionale, qualora non ricevessimo il contributo proseguiremo la progettualità avviata e il dialogo con le istituzioni in vista di ulteriori fondi. La strada è tracciata, dobbiamo ripensare gli spazi urbani e farlo insieme agli stake holders del territorio”.

Su cosa punta Verona per trasformare le sfide in strumenti ed essere fra le 10 città che ricevere il finanziamento?

Innanzitutto sfruttare caratteristiche uniche del proprio territorio, come ad esempio i parchi fluviali Adige Nord e Adige Sud, la zona agricola e il futuro sviluppo dell’ex Scalo Merci. Mettere a sistema le polarità urbane, rendere accessibili gli istituti scolastici e valorizzare i quartieri, attuare il biciplan e mettere in rete 35 km di piste ciclabili per rendere integrati e accessibili i quartieri di Verona sud con il centro della città di Verona.
Verrà utilizzato anche lo strumento dell’urbanistica tattica, approccio moderno della tradizionale pianificazione che si basa su una nuova filosofia di vedere e vivere lo spazio e che trova nella partecipazione e nella creatività i suoi punti di forza. Fra i luoghi individuati ci sono piazzale Guardini, nelle cui vicinanze ci sono alcuni istituti scolastici, Corsa Porta Nuova, che si vorrebbe far diventare un boulevard urbano verde, Viale del Lavoro dove verrebbe inserito un attraversamento sicuro a vantaggio dei nuovi insediamenti della zona, via San Francesco e in zona universitaria.
“Abbiamo aderito al progetto Bloomberg Initiative for Cycling Infrastructure – ha spiegato il Professor Riccardo Panattoni, delegato dell’Ateneo per i rapporti con il Comune di Verona- perché crediamo, come fortemente voluto dal nostro Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini, che solo lavorando in rete sia possibile realizzare iniziative che migliorino l’accessibilità, il benessere e la connettività cittadina. Questo progetto risponde a un interesse di Comunità condiviso con l’Amministrazione, gli enti e le organizzazioni che vi aderiscono, e rappresenta, allo stesso tempo, l’opportunità di potenziare le nostre azioni in supporto alla mobilità di circa 28mila studentesse e studenti e di quasi 2000 dipendenti dell’Università di Verona. Da alcuni anni il nostro Ateneo aderisce alla “Rete delle Università per lo sviluppo sostenibile” e attua politiche di mobilità per la comunità universitaria che vive a Verona e che si sposta quotidianamente in città per studiare o lavorare nelle sedi dell’Ateneo, dislocate nei diversi quartieri cittadini. Il nostro sarà, quindi, un supporto fattivo sia sul fronte degli aspetti tecnologici legati al progetto che sul fronte della formazione dei professionisti della mobilità sostenibile che prepariamo ogni anno nel corso di perfezionamento e aggiornamento professionale Esperto promotore della mobilità ciclistica e che potranno essere impegnati nella realizzazione del progetto”.
“Sono convinto che  sia una responsabilità di tutti favorire la crescita e lo sviluppo di un territorio sempre più accogliente, in cui l’attenzione al benessere e alla qualità della vita delle persone siano valori imprescindibili – afferma il presidente di Confindustria Verona Raffaele Boscaini -. Per questo abbiamo deciso di essere partner di questo progetto che, attraverso la promozione della diffusione di una mobilità sostenibile, contribuisce in maniera fattiva a costruire quella città con l’uomo al centro di cui abbiamo avuto più volte occasione di parlare. Anche la nostra associazione, grazie all’impegno delle imprese, sta promuovendo comportamenti di mobilità sostenibile, proprio nell’ottica della sussidiarietà e della corresponsabilità che sono necessarie perché si inneschino comportamenti utili ad avviare i grandi cambiamenti”.
In conferenza era presente anche il Responsabile Area Impresa e Territorio di Confindustria Verona Marcello Fantini.
“In questa fase riceviamo dalle aziende numerose richieste di adottare iniziative volte al miglioramento degli spostamenti casa-lavoro, e nello specifico le maggiori esigenze riguardano la possibilità di spostarsi a piedi e in bici in sicurezza. In questo clima si inserisce un importante lavoro che ci vede impegnati con il Comune sulla Sussidiarietà, con aziende, industrie e imprese che fanno proposte per il miglioramento della qualità della vita”.
L C