Tre lunghi fine settimana di apertura, due nuovi progetti espositivi e, soprattutto, il desiderio di tanti cittadini e turisti di riappropriarsi di uno spazio espositivo importante e amato dai veronesi. È questo il mix vincente di componenti che, in pochi giorni, hanno portato quasi 1500 visitatori nelle stanze di Palazzo Forti.
Un luogo della cultura che, dopo 15 anni di isolamento e chiusura, grazie all’impegno del Comune di Verona, è ridivenuto accessibile in occasione di ArtVerona, manifestazione di Veronafiere dedicata all’arte contemporanea che porta in città collezionisti, galleristi e amanti dei nuovi linguaggi.
Grazie agli importanti lavori di risistemazione effettuati dal Comune, le sale di Palazzo Forti, da anni inaccessibili, sono infatti tornate ad ospitare opere di arte contemporanea, in una visione dell’Amministrazione che si impegna a un complessivo rilancio della proposta sul contemporaneo in città.
In occasione della 20ᵃ edizione di ArtVerona, Veronafiere ha colto l’opportunità della riapertura di Palazzo Forti per connotare in modo significativo il programma fuori salone, collocandovi una mostra di videoarte, dal 9 al 26 ottobre scorsi. D’altro canto anche la Galleria d’Arte Moderna non si è fatta mancare l’occasione per attivare nuove letture della collezione civica di arte contemporanea.
Così, due sono stati i progetti che hanno arricchito la proposta di Palazzo Forti nel mese di ottobre: la mostra The Then About As Until, a cura di Laura Lamonea, che ha indagato il rapporto tra espressione verbale e immagine, e Ápeiron | Senza confini, a cura di Patrizia Nuzzo in collaborazione con Isabella Brezigar che ha proposto una riflessione su temi come l’identità, la rappresentazione, l’appartenenza.
La riapertura del Palazzo, anche se temporanea, ha segnato un momento importante, frutto dell’impegno dell’Amministrazione comunale che ha raccolto responsabilmente l’eredità di Achille Forti e l’istanza della città per tornare ad affermare il ruolo di Verona come centro propulsore di arte, cultura e progettualità a livello nazionale e internazionale.
Si tratta di una prima fase di un più ampio e ambizioso percorso, che troverà il suo compimento grazie alla proficua collaborazione con Fondazione Cariverona per le future, necessarie, progettualità.
Ceduto nel 2010 a Fondazione Cariverona, Palazzo Forti rimarrà ora nella disponibilità del Comune di Verona fino al 2030.
Donato alla città nel 1937 per volere testamentario di Achille Forti – botanico, studioso e mecenate illuminato – il Palazzo ha segnato profondamente la storia e il fermento intellettuale di Verona.
Sede della Galleria d’Arte Moderna dal 1938 al 2011, si è distinto come spazio vitale di ricerca, esposizione e dialogo, grazie anche alla visione dei suoi direttori storici, Licisco Magagnato e Giorgio Cortenova.
Con la riapertura di Palazzo Forti, Verona ritrova uno dei suoi luoghi simbolo della cultura e dell’identità cittadina. L’attenzione e l’entusiasmo dimostrati dal pubblico confermano quanto sia forte il legame tra i veronesi e questo spazio. L’Amministrazione comunale intende proseguire su questa strada, in collaborazione con gli enti del territorio, restituendo alla città, passo dopo passo, un centro espositivo vivo, aperto e capace di guardare al futuro dell’arte contemporanea con rinnovata energia e visione.
 
			 
		












