Gli aiuti da Verona al popolo ucraino cominciano ad avere buon fine ma ora serve acqua

Iniziano ad arrivare a pieno regime gli aiuti destinati al popolo ucraino all’hub di Verona del Quadrante Europa, prescelto come punto di riferimento per l’intero nord Italia, come Roma e Napoli lo sono per il centro e anche per il meridione. C’è già a disposizione diverso materiale pronto da spedire in Ucraina, ma c’è una cosa che manca e ora come ora è urgente. In questo momento serve acqua, sia in bottiglie grandi che piccole, purché arrivi perché stanno bombardando anche tutti gli acquedotti e c’è penuria di acqua pulita da bere e per cucinare. E’ questo l’appello che il sindaco di Verona Federico Sboarina ha fatto stamattina dalla sede della Protezione civile, dove è incessante il via vai di macchine che stanno portando gli aiuti necessari.
Il primo tir, che sarebbe dovuto partire sabato 12 marzo, è stato utilizzato con emergenza per un trasporto di materiale sanitario. Il carico da Verona, con prodotti per la pulizia e alimenti a lunga conservazione, verrà eseguito nei prossimi giorni, in tempo proprio per inviare anche l’acqua. A riempire il capannone sono stati al momento 7 Comuni veronesi (Povegliano, Isola della Scala, Villafranca, Vigasio, Bussolengo, Albaredo, Oppeano), centinaia di cittadini che arrivano spontaneamente, le parrocchie e diverse associazioni.
Per i profughi dall’Ucraina la regione Veneto attiva anche tre hub sanitari: c’è persino Isola della Scala.
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Ci sono persino cittadini che vanno a ritirare i cartoni vuoti e poi tornano con il materiale già correttamente diviso e stoccato pronto per la spedizione, risparmiando così lavoro ai volontari della Protezione civile. Sono dieci persone per turno occupate nelle operazioni e per tenere aperto il centro raccolta: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12, e martedì e giovedì, anche il pomeriggio, dalle 15 alle 17. Il Coc (Centro operativo comunale) della Protezione civile al Quadrante Europa è stato aperto esattamente due anni fa.
“Due anni fa come oggi abbiamo aperto questo centro operativo della Protezione civile e non l’abbiamo più chiuso – ricorda il sindaco Federico Sboarina -. Dal Covid al nubifragio e adesso la guerra, i nostri volontari non si sono mai fermati. Una macchina operativa che funziona perfettamente e da qui oggi lancio l’appello ai veronesi. C’è una emergenza nell’emergenza e cioè quella dell’acqua. Se potete portare cartoni di bottiglie perché gli acquedotti sono tutti bombardati e serve acqua buona da bere. Ringrazio la generosità di tante persone e tante associazioni, che stanno facendo moltissimo. Tutta la città e tutto il territorio sono mobilitati perché, dopo la condanna della guerra, è emersa subito la grande capacità solidale dei Veneti. Il Quadrante Europa è diventato punto di riferimento per tutto il nord Italia e dall’ambasciata abbiamo in tempo reale le notizie sulle urgenze del popolo ucraino”.
Proprio sabato 12 marzo al centro della Protezione civile allestito a Verona è partito un tir colmo di aiuti diretto in Ucraina. “C’è un flusso continuo di auto e cittadini che portano aiuti al centro di raccolta – dichiara il sindaco di Verona Federico Sboarina -. Adesso in Ucraina serve l’acqua. Stanno bombardando gli acquedotti e dobbiamo mandare rifornimenti di bottiglie”.

L C

Fonti: https://www.veronaoggi.it/