“La Morte e la Fanciulla” secondo concerto in Sala Maffeiana.

“La Morte e la Fanciulla” secondo concerto in Sala Maffeiana.

 Dopo il successo di “Fandango” la stagione musicale della Gaspari Foundation prosegue con “La Morte e la Fanciulla”, in programma domenica 16 maggio ore 11 in Sala Maffeiana.

L’evento è ispirato a un caposaldo della letteratura musicale, composto nel 1824 da Franz Schubert in forma di quartetto d’archi. Qui è riproposto nella trascrizione per orchestra di Gustav Malher, di cui il prossimo 18 maggio ricorreranno i 110 anni dalla morte.

 Sarà l’Orchestra da Camera L’Appassionata ad accompagnare, in apertura di concerto, l’ospite solista Milo Ferrazzini, violoncellista originario di Chiasso pronto a sbalordire il pubblico scaligero sia per la sua cura tecnica che per le qualità espressive.

L’interprete proporrà il Concerto per violoncello in Sol maggiore di Luigi Boccherini.

 Ferrazzini è il più giovane artista ospite della Stagione Musicale 2021.

Una scelta che va di pari passo con tutte le finalità fondative della Gaspari Foundation, dedita alla promozione della Cultura, la valorizzazione dei Giovani professionisti e il sostegno ai bisogni culturali e sociali del territorio.

Quanto al brano di punta dello spettacolo, giova ricordare che , come, svela il violinista veronese Lorenzo Gugole, maestro concertatore de L’Appassionata:

“Trattasi di un capolavoro assoluto, tanto da richiamare appassionati anche da fuori città. Parliamo di un’opera nella quale Schubert sviluppa l’aspetto metrico all’ennesima potenza. D’altra parte il movimento ‘centrale’, da cui prende il titolo l’intera opera de La Morte e la Fanciulla, originariamente era un lied scritto dallo stesso compositore, che in questa partitura, non a caso collocata verso la fine della sua produzione, si concentra molto più sulle sue abilità compositive che espressive. Nella versione orchestrale di Mahler, inoltre, che introduce il contrabbasso ed enfatizza il gioco tra i violini, tale impianto assume una forma più ampia, in grado di restituire una sonorità parecchio più profonda”.

G.R.